Stamani alla radio Riccardo Cocciante cantava: “Non dico che dividerei una montagna, ma andrei a piedi certamente a Bologna, per un amico in più...per un amico in più”. Sì, va bene… ma da dove parte? Da Casalecchio lo farei senz’altro anch’io. Ma già da Pescara col cazzo… Cocciante andrebbe realmente a piedi da Pescara a Bologna per un amico in più? Con quelle gambette corte, poi,chissà quanto impiegherebbe. A pensarci bene, non credo che mi garberebbe poi tanto avere qualche amico in più. Ne ho già abbastanza, dei miei. Grazie. Nel senso che potrei scrivere un libro sulle cazzate con la C maiuscola che abbiamo combinato. Ricordo le sere d’estate, in macchina su una Fiat Regata famigliare, che era già vecchia vent’anni fa. Per il proprietario però, il mio amico Beroto, era nuova, nel senso che non ci aveva mai scopato sopra (e,se non sbaglio, sarebbe rimasta “nuova” fino alla sua rottamazione, una lugubre sera d’autunno in un frontale per le strade della collina). Ricordo che andavamo alle feste convinti di non pagare perché conoscevamo qualcuno e alla fine pagavamo lo stesso. Ci bastava sederci sul sedile davanti per esser i più fighi del gruppo. Scrivevamo sui muri, scrivevamo coi pennarelli sui manifesti alla fermata del tram, fottevamo milioni di stemmi delle macchine. Io ne avevo una valigetta piena. Ne avevo anche di rari, come quello della Seat Ronda, che era la Ritmo della Seat. Una macchina di merda, lo ammetto, ma lo stemma valeva un casino. Che una volta ci ha sgamato davanti alla piscina un avvocato che conoscevamo mentre gli stavamo staccando lo stemma delle Mercedes. Poi un giorno mia mamma scoprì la valigetta e la fece sparire. Chissà dove cazzo l’aveva buttata, però mi vergognavo a chiederle dove erano finiti i miei stemmi, così feci finta di niente.
Ricordo le chiacchierate in macchina dove, complice una canna o due, si filosofeggiava per ore sullo stesso inutile argomento. Tipo che fra il Fernet e lo spumante passa un po’ di differenza, ma c’è chi non se ne accorge. O sul perchè Superman si dice Supermen, Spiderman si dice Spaidermen ma Batman non si dice Batmen. Tutti dicono Batman, a parte mia nonna che dice Batmen o Barman, ma in compenso dice Superman e Spaiderman. E poi le corse per tornare a casa, lanciati nel traffico della notte. Viaggiare alla velocità di un drago squartatore fra luci di stop e semafori insolenti. E nel tripudio della cassa-rullante accorgersi d’esser Dio immortale, che proprio niente ti può vulnerare. Poi,una sera come tante altre, vai a dormire e ti svegli a 30 anni. E pensi che ora non si può prender più per il culo nemmeno Mino Reitano perché è morto. Vedi, 10 anni fa mica era ancora morto, lo si poteva prender bellamente per il culo senza timore d'esser fulminati dal suo spettro.
Oggi sono proprio malinconico.
Cazzz
2 commenti:
Bastardo se scopro che sei stato tu a farmi fuori lo stemma dell'alfa sud...
si secondo me è stato lui. Anche io che avevo la marbella non ho più trovato lo stemma. essi che ci scopavo pure sopra
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