venerdì 30 ottobre 2009

Santi Licheri ha 90 anni suonati. Ci credereste? Io no. Il giudice più famoso d’Italia, andato in pensione da Forum 2 anni fa, ha preso parte a tutte le edizioni del programma per oltre 20 anni con professionalità e simpatia. La sua indimenticabile frase ricorrente era: "Prego accomodatevi!".

Licheri in una confessione per Vanity Fair racconta la sua versione della politica, di Dio e… del sesso. Sì, alla domanda: "Mi perdoni l’impertinenza, ha ancora una vita sessuale?", il giudice risponde:

“Certo: con mia moglie, naturalmente, sto con lei dal 1948. A volte una scappatella con quelche gallina, ma sempre senza Viagra, è roba che fa male”.

MA VAFANGUL, LICHERI!!

Ho letto da qualche parte di un professore molto importante e apprezzato per le sue doti, ovvero uno di quei cervelloni incompresi che invecchiano chiusi in un laboratorio senza lavarsi e senza scopare. Che poi sembra che io me la prenda sempre con i professori. Non è così, in realtà. E' solo che bisogna fare un distinguo, perchè esistono professori e professori. Nel senso che il professore, lo dice la parola stessa, è un individuo che dovrebbe conoscere una materia a tal punto da insegnarla ad altri. Quindi, sarà per la mia forma mentis o per qualche altro cazzo, ma per me chi passa una vita chiuso in un laboratorio a fecondare cavie con il seme dei gorilla misto a quello di Marrazzo forse dovrebbe scopare un po' di più.
Tornando a noi, questo tizio sostiene che il genio e l'autismo sono indissolubilmente legati tra loro. Ovvero che gente con le contropalle tipo Mozart, Leonardo, Emilio Fede, Lapo Elkann e altri fossero affetti - chi più, chi meno - da una leggera forma di autismo. In quest'ottica, se vuoi essere un genio devi essere anche autistico, e io lo prendo per buono. Quindi se non sei almeno un po' autistico non puoi essere un genio.
Ora, un mio amico di nome Beroto che, complice un uso spropositato di canne, non si ricorda dove abita e quando torna a casa la sera ci mette almeno mezz'ora in più del dovuto perchè sbaglia strada, ma si ricorda benissimo il numero di telefono di casa vecchia di mia nonna, numero che ha cambiato più o meno 15 anni fa, quando non c'era ancora il prefisso per le urbane... è un genio??
Oppure ancora. Un altro mio amico, stimato professionista nel lavoro, che quando entra nelle chiese riesce a creare dei suoni tipo scoreggia sfregando fra loro le scapole.... è un altro potenziale genio?
O forse la chiave di lettura di questo studio è la solita bella poesia che gli autistici sono dei geni incompresi? Dal poco che ne so, essere autistico non è proprio così bello. Magari saprai anche le pagine gialle a memoria, magari ti ricordi anche le targhe delle macchine che ti superano in autostrada, ma per il resto non è che stai messo benissimo...
Certo, sempre meglio autistico che Giorgio Mastrota.

giovedì 29 ottobre 2009

Stamattina un mendicante si aggirava per i marciapiedi. Sgattava nel bidone dell’immondizia in cerca di non so che. Lercio, con lo sguardo perso, i pantaloni della tuta e la camicia di jeans. Che la camicia di jeans era dai tempi del mio allenatore slovacco che non la vedevo indosso a qualcuno. Ha chiesto una sigaretta a un tale che l’ha mandato affanculo in 0,5 secondi netti. Davanti a lui due signori in coda alle poste: “I poveri puzzano, sono rottinculo bastardi, rompono il cazzo. Sono dei birbanti e ce l’hanno con noi italiani”, sbotta uno. “Ho viaggiato nella maggior parte dei paesi arabi in condizioni "no Alpitour" e là son tutti buoni solo come manovalanza per lo spaccio, perché noi oggi facciamo i consumatori e qualcuno che ci vende le canne e la coca ci vuole”, controbatte l’altro.
“Sarei io il primo a ciulare autoradio e a sfanculare dagli autobus i ricconi incravattati se solo provassero a togliermi una briciola delle nostre certezze e del nostro benessere”, penso io.

Ho continuato a guardarlo e mi sono chiesto quali differenze ci sono tra me e quel mendicante. Entrambi abbiamo perso il controllo della nostra vita, e non abbiamo più la forza, né la voglia, di reagire e risolvere i problemi. Soprattutto entrambi non abbiamo più la forza di farci la barba. La differenza tra me e lui è che io ho una famiglia alle spalle e che ho l’account di facebook.
Ebbene sì, io ho l’account di Facebook e quel mangiabanane no. Ahahaha… sooooca io c’ho Facebook!

mercoledì 28 ottobre 2009

Ho letto un’intervista a una nota famiglia di circensi. Riflettori puntati sulla vita degli artisti, cioè su coloro che vivono il circo e lo animano con i loro numeri. Innanzitutto dobbiamo sottolineare il vero comun denominatore delle famiglie circensi. Dare ai figli nomi a cazzo. Da Oler Togni, passando per Moira Orfei e suo marito Walter Nones, e ancora Darix e Wioris De Rocchi o Aristide, Nandino e Orfeo. Insomma, tutti dei gran bei nomi del cazzo. Tornando all’intervista, il direttore esordisce dicendo che il suo circo è una grande attività che coinvolge centinaia di persone in diversi settori: dall’amministrazione, alla pubblicità a chi pulisce la merda degli elefanti.
Oggi infatti con il circo si spostano circa 110 persone, di cui 60 sono clown, donne barbute o nani deformi dall’agilità sorprendente; 69 sono gli animali tra cammelli, tigri, mufloni, cavalli, pterodattili, elefanti e criceti; 1 è un senegalese laureato in ingegneria che deve pulire la merda degli elefanti.
L’intervista prosegue poi con l’intervento di Curzia De Angelis, trapezista figlia di un capocirco berlinese. Racconta della sua vita fra tendoni e caravan. È sposata con un napuli, trapezista anche lui; hanno due bambine, Anastasia e Genoveffa. Fra mille avventure molto interessanti ci spiega che nessun circense mette mano ai soldi. Mai. I conti economici della comunità stanno tutti in mano al capocirco, che si occupa di elargire eventuali donazioni a chi cazzo gli pare. Ad esempio, se a Sauro il domatore di aragoste interessa una tuta della Lotto, allora deve andare dal capocirco a chiedere i soldi. Se questi ritiene effettivamente necessario l’acquisto della tuta della Lotto, allora darà a Sauro l’importo necessario. Se, al contrario, il capocirco s’è svegliato col piede sbagliato o ritiene la tuta della Lotto non in conformità con l’immagine esteriore del circo e dei suoi componenti, allora Sauro non potrà far altro che attaccarsi al cazzo.
Arriva poi il turno dell'intervista a Patata, una simpatica scimmietta in Tshirt e cappellino a strisce. A gesti fa capire che il capocirco è un bastardo sfruttatore, ma che si è già iscritta i sindacati delle scimmiette per far valere le proprie ragioni. Da allora il capocirco s’è dato una regolata. Dal suo muso si comprende anche che s’è rotta ben bene i coglioni di donare emozioni che tengono grandi e piccini con il fiato sospeso, ma c’è crisi e allora va bene così. Anche perché con la terza media, per giunta presa dal maestro del circo, dove cazzo vai al giorno d’oggi? Insomma, dall’intervista capisco che la vita da circo va fatta per passione, questa è la parola d'ordine che è stata usata da tutti gli artisti, compresa la donna barbuta e dal funambolo Citrigno. L’intervento si conclude con una piccola quanto preziosa anticipazione del capocirco. A dicembre contano di far entrare nello staff anche Aleandro Baldi, per fargli fare un numero sul trapezio sulle note di “Non amarmi”.
Certo sappiamo che nella vita del circo non mancano i lati negativi: gli spostamenti col maltempo, la puzza di merda, il fango quando si deve montare l'immensa struttura. Ma in fondo nessuno di loro penso cambierebbe mai la propria vita con quella che noi definiamo normale. Cazzacci loro, Zio Fa.

lunedì 26 ottobre 2009


Vi siete mai travestiti da fantasmino casper per spaventare il vostro vicino di casa? I vostri famigliari vi hanno mai associato ai drogati, mafiosi, ciellini, papponi, recchiuni, spacciatori, geometri pelati, insomma alla feccia della società con la quale nessuno mai vorrebbe entrare in contatto? Avete mai avuto fidanzate hippy, lesbiche, obese bidelle o fotomodelle troie? Qualcuno di voi è mai stato sorpreso dagli amici in un locale gay in provincia di Bologna a pomiciare con un bel motociclista villoso?
Insomma… vi siete mai trovati ad esser parte delle minoranze della società anziché delle maggioranze?
Penso proprio di no. Perché la maggior parte della gente non sa cosa vuol dire esser considerati pari alla feccia. Io al contrario lo so bene, perché faccio parte della minoranza repellente. Voi, al contrario, è probabile che non sappiate un bel cazzo.
Certo, la figa è importante, direte voi. Ne sono convinto anch’io, ma non avete mai pensato che magari il collega che vi siede a fianco preferisce di gran lunga suonare un bel flauto di carne che pasteggiare con una bella prugna succosa? E’ solo questione di punti di vista. A Marrazzo piacciono i travestiti. A Marrazzo piace la donna col cazzo. Buon per lui, purchè non ci vada con l’auto blu (in merito alla quale anche io pago manutenzione e benzina), col rischio di farsi sgamare dal primo carabiniere in cerca di facili guadagni. Allora sei picio, dico io.

venerdì 23 ottobre 2009

Gli sfigati sono quelli che pensano che un ragazzo che decide di mantenere la sua verginità fino al matrimonio è uno sfigato.
Perché, e a torto, nella nostra era si fa sesso come mangiare caramelle. Chi ha mai visto uno che è arrivato al matrimonio senza averne mai assaggiata una?

giovedì 22 ottobre 2009

Stanotte ho avuto un sonno molto travagliato, fatto di incubi e immagini raccapriccianti. Ricordo in particolare uno spaccato di sogno, molto breve ma intenso.
Ero in macchina, se non ricordo male un catorcio di panda marrone. Fuori pioveva. Alla guida c'era un professore dell’Università degli Studi, Dipartimento di Economia Aziendale. A fianco a lui sedeva un tizio che si faceva chiamare "Il Signo".
Io sedevo dietro. Il professore smadonnava come un alpino sul fatto che in questa città di merda gli avessero fottuto, nel giro di 1 anno e mezzo, ben due auto nello stesso controviale.
Viaggiavamo per le strade cittadine illuminate dai lampioni, chiacchierando tranquillamente di politica. Ma di politica moderna, intesa come cazzo ne so, sparare minchiate a caso ed essere eletti per farsi gli affaracci propri, per compensare con il potere il fatto di avere l'uccello piccolo. O per battere il record di scopate in apnea con un dito in culo, ma questo è un altro problema.
Insomma.. mentre si parlava di politica, il Signo interrompeva con una domanda inquitante. “Quali sono i migliori tessuti da indossare per farsi palpeggiare in metropolitana?”, chiedeva al Prof. Il Prof allora diventava scuro in volto poi,all'improvviso, la macchina si fermava e quest'ultimo saltava addosso al Signo come un maiale assetato di coccole...
Io non reagivo. Il mio stato d'animo in quel momento era di assoluta indifferenza, ma sentivo dentro un malessere enorme. La macchina poi ripartiva, e io sempre zitto, immerso nel mio malessere. In più vedevo che il Signo apprezzava la foga del Professore maiale. Poi, proprio perché pomiciavano duramente, il professore perdeva il controllo della Panda che si schiantava contro un platano di corso Vittorio. In quell'istante mi son svegliato in un bagno di sudore rancido.

Oggi che sono sveglio provo ancora questo senso di malessere per il sogno fatto. Mi sento in imbarazzo, e il solo pensiero mi mette ribrezzo.

Insomma, non per fare la morale da 2 soldi, ma vorrei che qualcuno me lo interpretasse. Così, per cercare di capirne il significato. Non tanto il fatto di aver sognato un Professore gaio,quanto il mio stato d'animo nel sogno. Ovvero l'indifferenza verso l’amore inteso come sentimento nudo e crudo.


mercoledì 21 ottobre 2009

Mi sto guadagnando l'Inferno. Almeno quello dantesco, a giudicar dalle categorie elencate dal Poeta. Finirò i compagnia di Sodomiti e Gomorriti. Conoscete tutti la storia di Sodoma e Gomorra?
Tanto tempo fa esistevano due città di nome Sodoma e Gomorra. Le abitudini sessuali di questi due agglomerati, che erano da ricondurre principalmente all'inculata di gruppo, fecero incazzare il Buon Dio che pensò bene di distruggerle. L'atto sessuale avvenuto per via anale è contro natura perchè contro la procreazione, quindi secondo la Bibbia inculare è peccato. Le sacre scritture riportano che si misero in salvo solo Lot e la sua prole, nipoti di Abramo. La moglie di Lot, che si era voltata indietro a guardare due che si inculavano, divenne una statua di sale. Gli altri finirono tutti all'inferno!






A pensarci bene forse è meglio così. Nel senso che tutto sommato è forse meglio finire all'Inferno che in Paradiso.
In Paradiso son tutti buoni e moralmente integerrimi. Probabilmente ci troverei la Signora Fletcher, la nonnina dell'Ace Gentile, Suor Germana e Provolino. Al contrario all'Inferno ci finisce la feccia, ovvero la maggior parte delle troie, degli spacciatori, dei contrabbandieri. All'inferno c'è la droga, il sesso, l'alcool e tutto il resto.
Secondo Dante l'Inferno è diviso in 9 cerchi. Prima però c'è l'Antinferno, in cui vi sono le anime di coloro che in vita non si distinsero né per il bene, né per il male, gli ignavi come D'Alema, che nemmeno l'Inferno vuole accettare.
VI sono poi diverse sezioni, chiamate "cerchi", che rappresentano invece i peccati morali: lusssuria,gola,avarizia,accidia,ira,invidia e superbia.
Fra questi ricordiamo il VI Cerchio che ospita gli eretici, mentre il VII Cerchio, in cui risiedono i violenti, si suddivide in 3 "Gironi". Nel terzo girone vi sono i violenti contro Dio e contro Natura (bestemmiatori, sodomiti e usurai, quindi la maggior parte dei veneti, dei corleonesi e dei buliciu).
L'VIII Cerchio, che è il più grande, contiene i fraudolenti, cioè coloro che peccarono di malizia, rivolgendo l'intelligenza (dono divino) verso il male e diventando così simili al demonio stesso. Tali anime punite sono i seduttori, Rossano Rubicondi,gli adulatori, Don Gelmini, gli scaricatori di film porno dalla rete, gli indovini, il meterologo Giuliacci Senior, i barattieri, i napuli che vendono le sigarette di contrabbando, gli ipocriti, i maiali laidi, i ladri, i consiglieri comunali, i seminatori di scandali (tra cui Maometto e Berluscamerda), i falsatori di metalli, Moana e i terroni. Da ciò deduciamo che, oltre a categorie varie di dubbia moralità, vi sono anche i diversamente sessuali, ovvero i gay e buona parte delle persone che ci stanno accanto.
Questo per dirvi che anche voi, brutti bastardi, finirete all'Inferno con me!!!
Mi congedo quindi lasciandovi con un detto veneto.
""Se tuti i recion gavesse nel cul un lampion... Ziocan che iluminasiòn!""

giovedì 15 ottobre 2009

A Natale la mamma fa sempre il tacchino. Un’imitazione demmerda.
TEST - scopri se sei razzista o tollerante

Dai una risposta alle domande sottostanti. Se al termine del test avrai un predominanza di risposte 1, allora signfica che sei tollerante. Se avrai maggioranza di risposte 2 allora vuol dire che sei razzista. Insomma, scopri se sei un brav'uomo oppure una merda secca.

A) Tua figlia 18enne torna a casa per presentarti il suo nuovo boy che di nome fa Mustafà. Come reagisci?
Risposta 1 “Oh cielo che bello mi ha portato a casa un ragazzo musulmano. Potrebbe esser l’occasione per approfondire meglio le usanze di una cultura differente dalla nostra!”.
Risposta 2 “ Ma Diolaser, proprio a me doveva capitare la figlia che mi porta a casa un negro? Brutti eiaculatori arabi, come minimo le attaccherà la lue! Almeno mi avesse portato un terun di Isernia…alla fine l'avrei perdonata....ma il negher no, eh?!?”

B) Sei al concerto di Renato Zero, sei preso dalla foga del momento e stai cantando a squarciagola assieme agli altri sorcini “I migliori anni della nostra vita” Improvvisamente ti si piazza davanti un tizio con la fidanzata sulle spalle e nello stesso istante arriva uno alto 1 metro che ti vuol vendere le mantelline antipioggia. Che fai?
Risposta 1 “Scusi signore, potrebbe per cortesia spostarsi leggermente sulla sua destra, per cortesia? E lei, signore delle mantelline, la mantellina non gliela compro perché siamo in un palazzetto al coperto, però ci tengo a premiare la sua voglia di lavorare, dote molto rara coi tempi che corrono. Ecco, la prego, accetti questi 10 €. E non mi ringrazi! …i migliori anni della nooooostra vita…Vai Renatoneeee!!!!!!!”
Risposta 2 “Sei gnappa? Stracazzacci tua. Arrivi prima e stai davanti, ma non togli la visuale ad almeno 100 persone dietro! Ora mi stacco dalla suola la merda di cane che ho pestato nel parcheggio, la mescolo con avanzi di cibo raccolti a terra che si amalgami bene, e te la tiro sulla schiena.
E tu! Brutto napuli del cazzo! Cazzo mi vendi le mantelline che siamo al chiuso? Lasciami ascoltare Renato e non cominciare con “"..eh ma chillo fuori chiove, accattate a mantellina j' teng famm', c'è la famm' a nappule, dai chiscta è l'arte d'arrangiarse, accattate l'arte d'arrangiarse.."

C) L’On. Borghezio, intervistato da rete 7 Pavia, afferma convinto“Basta con questi nomadi che agiscono senza regole all’interno della nostra società! Invito tutti i cittadini padani a scendere in strada con le spade per ucciderli tutti! W Bormio. Vaffanculo a Tripoli!. Siete peggio voi di quelli di Favignana!”. Tua madre, a queste parole, reagisce con “Ti piace il coniglio? E’ quello che ci ha dato domenica scorsa la Zia Erminia! Lei, che in campagna a Garlasco li fa crescere senza mangimi strani..”. Cosa rispondi alla mamma?
Risposta 1 “Basta con questi nomadi, veramente! E poi cazzo, sarà vero che da quando non c’è più Augusto, “Io vagabondo” cantata dal nuovo frontman non è più la stessa canzone...però le spade mi sembrano un tantino esagerate...”
Risposta 2 “Borghezio sarà un cazzone ma è proprio vero. Scendiamo in strada, ma anziché le spade porto i cannoni e li tiro giù tutti! ....quei rom quadrupedi che saltano dalle finestre! Sporchi, laidi, farabutti, scansafatiche e contrari a ogni integrazione! A proposito, Ludmila per favore ho appena scorreggiato sgommandomi le mutande. Per cortesia potresti lavarmele a mano che ci tengo? Grazie!"

mercoledì 14 ottobre 2009

Sono a lavoro, seduto su una scomoda sedia. La scoliosi è in agguato. Una sedia con le rotelle tutte impolverate, in pieno stile anni’90, dal tessuto blu royal tutto traforato. Ci sono delle chiazze di sudore, ma non sono mie. Io non sudo dal culo, ci cago e basta. Avrà almeno quindici anni, ‘sta cazzo di sedia. E negli anni ’90 all’estero imperversavano quei maledetti lerci dei Guns, Freddie Mercury tirava le cuoia dopo una vita ai massimi livelli e sulle passerelle d’alta moda sfilavano Claudia Shiffer e Naomi Campbell. Ecco, proprio mentre un tizio biondo di nome Kurt scriveva tracce indelebili nella storia della musica e nella vita di milioni di giovani, qui in Italia, in qualche cazzo di fabbrichetta brianzola, qualche picio similZampetti stava fabbricando ‘ste sedie della minchia.

Magari, dopo intere giornate trascorse a costruire queste amenità, l’imprenditore brianzolo anni’90 se ne tornava a casa tutto felice a bordo della sua Croma a guardare il karaoke con un Fiorello in versione tarrone-con-la-coda. Ma questo ora poco importa. Già, poco importa perché ora vorrei essere altrove. Vorrei poltrire in una camera d’albergo. Ma non un albergo tipo Holiday Inn o simili rifugi borghesi. Un albergo bello rancido, di quelli con le lenzuola macchiate di giallo, che non sai bene che cos’è ma che lo immagini. Vorrei sdraiarmi sopra un divano lercio. Di fronte a me solo la tv con le vecchie puntate de “Il pranzo è servito” di Corrado, la cui sigla fischiettata è rimasta nella mente di tanti. Ogni tanto una capatina in bagno, a orinare piscio misto a Jack Daniel’s, fumando sigarette fatte a mano.Guardare fuori da una finestra e sentire la mancanza di un fratello gemello a cui dare la colpa di tutto. E pensare semplicemente che no, non è il giorno giusto.
"Se c'è qualcosa di speciale passerà di qui. Prima o poi."

Cantava così qualche anno fa un bel romagnolo dalla voce sporca ma decisa. Come cantante ora vale quanto il libro di barzellette su Totti, però...
...cazzo quanto è vero...

lunedì 12 ottobre 2009

Son pieno di moccio verde.

Penso d'essermi preso un bel raffreddore e 'sto vento del cazzo certo non aiuta.
I sentimenti indeboliscono l'uomo. Anche se è un'affermazione romanticamente scorretta io la condivido: i sentimenti non fanno altro che vincolare l'uomo.
Già, perchè nella vita non ci sono certezze, e allora devi fare affidamento sul tuo cuore, che non dovrebbe tradirti mai. Spesso, l'unica cosa che vorrei è prendermi una bella rivincita su chi continua a considerarmi un "diversamente figo". In fin dei conti anche Sloth, dopo aver perso mille battaglie, si è trasformato in Super Sloth.

Ha picchiato i fratelli cattivi, buttato la mamma stronza giù dal veliero ed infine ha potuto possedere sessualmente il bambino cicciotto del gruppo per il resto dei suoi giorni. Ma quello era un film e al contrario la vita reale difficilmente ti riserva simili sorprese.

Io ad esempio ho avuto uno sviluppo sessuale tardivo. Le tette mi sono cominciate a crescere solo a 29 anni, lo stesso i fianchi e i peli. Le mie amiche, che a partire dai 14 anni facevano incetta di uomini, ora sono rotondette o imbruttite. Io invece ho un fisico sportivo, dinamico e slanciato: mentre le altre sgambettavano sui tacchi, io mi sono sempre allenato nello sport (bici, pallanuoto, arti marziali, atletica, calcio, basket). Quindi spiegatemi voi, brutti stronzoni con 2 kg di pelo sullo stomaco, che cazzo ho in meno di voi!

venerdì 9 ottobre 2009

25 anni fa avevo circa 5 anni ed ero rinchiuso in una scuola di suore, emarginato in tutti i sensi.
Dopo la quarta elementare comunicai alla direttrice, Madame Francesca, che avrei cambiato scuola. Di fronte ai miei genitori disse una frase che non capii, alla quale non credetti e che ancora oggi mi suona aliena:
“Perdendo te la Chiesa perde una grande persona”
Non l’ho mai più incontrata. Avrei voluto chiederle se era una frase di circostanza che diceva a tutti o se lo pensava veramente. E se sì, perché non me l’aveva mai detta prima. Devo ammettere che mi sembrava sincera e aveva gli occhi lucidi. Mi disse anche che con i soldi della mia quota dell’anno precedente si era comprata un computer nuovo grazie al quale prometteva di fare cose eccezionali e che avrebbe voluto ritagliarsi una parte nel mondo dello spettacolo, magari iniziando a fare la DJ al Roxy Bar.
Avere culo significa avere una fortuna esagerata. Quest’espressione,certo curiosa, ha senz'altro a che vedere con l'abitudine di toccare il culo ai propri amici per augurarsi la buona sorte. Corrisponde al carezzare la schiena del gobbo. Probabilmente l'origine e' da ricercarsi nel fatto che i bei giovani dal culo appetitoso venivano molto richiesti dai romani di una volta che, per poterli penetrare sessualmente, li ricoprivano di regali. Così avere un bel culo, per un ragazzo, era indizio di una vita piu' facile, piu' fortunata dei propri coetanei. Che i giovani fossero piuttosto ricercati da adulti non necessariamente omosessuali (un po' com'era avvenuto nell'Antica Grecia), e' dimostrato anche dal noto proverbio romano: "carne de maschietto, carne de capretto"!

mercoledì 7 ottobre 2009

Oggi tutto o quasi mi sta sul cazzo.
Mi sta sul cazzo chi mi vede e non mi saluta. Mi sta sul cazzo chi fa finta di non vedermi per non salutarmi.
Mi sta sul cazzo chi si sente superiore.
Mi sta sul cazzo chi cerca di aiutare ma non si fa aiutare. Mi sta sul cazzo chi si prende prima il dito poi il braccio.
Mi stanno sul cazzo i giovani maleducati. Mi stanno sul cazzo i vecchi malvissuti.
Mi stanno sul cazzo tutti quelli che cercano di emergere per farsi i fighi. Mi sto sul cazzo anch'io quando voglio apparire, ma me ne accorgo sempre troppo tardi.
Mi stanno sul cazzo le donne, che a volte sclerano e non capisco perché.
Mi stanno sul cazzo la banalità. Mi sta sul cazzo chi rompe il cazzo.
La maggior parte delle volte in cui parlo mi sto sul cazzo. Ho una voce che mi sta sul cazzo.
Mi stanno sul cazzo quelli che postano su facebook le foto in costume pensando di avere un bel fisico.
Mi sta sul cazzo chi va sul viale a puttane. Mi sta ancor più sul cazzo se ci va con la Multipla e i seggiolini dei bambini sul sedile di dietro.
Mi sta sul cazzo chi si chiama Gaetano e si fa chiamare Tano. Ma che cazzo di nome è Tano?
Mi sta sul cazzo chi si esalta per le cazzate. Mi sta sul cazzo chi è convinto di essere colto.
Mi sta sul cazzo chi tromba per interessi. Mi sta sul cazzo una tizia di nome Daniela che mentre era fidanzata con un mio amico si trombava il capo 50enne sposato con figli.
Mi sta sul cazzo chi quando va a lavorare pensa che grazie al suo intervento il mondo è stato salvato.
Mi sta sul cazzo Enrico Papi. Quando aveva il ciuffo biondo e faceva il paparazzo non mi stava sul cazzo. Non lo consideravo neanche un essere vivente.

Mi sta sul cazzo topo Gigio da quando è diventato testimonial per la campagna di prevenzione dell’influenza suina. Un topo che ti dice di non prendere l’influenza dei maiali. Che cazzo c’entra? Non potevano farla fare ai 3 porcellini? O al limite a qualche consolidata maiala tipo la Ventura?
Mi stanno sul cazzo la Pellegrini e Alberto Stasi.
Mi sta sul cazzo il ministro Tremonti con quella voce da checca che sembra gli abbiano appena mozzato l’uccello.
Mi sta sul cazzo la Kinder perché dice di conoscere i miei ragazzi da una vita. Che cazzo ne sa la Kinder di dove abitano, vanno a scuola, delle compagnie che frequentano i miei figli?
Mi sta sul cazzo Bruno Vespa perché è un servo della gleba come Fede.
Mi sta sul cazzo Arianna.
Mi stanno sul cazzo gli Amici di Maria e tutta la strafottutissima famiglia Costanzo.
Mi sta sul cazzo chi legge Focus e dieci minuti dopo tenta di darsi un tono vomitando nozioni di fisica a casaccio.
Mi sta sul cazzo chi è sempre sospettoso. Mi sta sul cazzo chi non si accontenta.
Mi sta sul cazzo chi non fa nulla tutto il giorno e critica.
Mi stanno sul cazzo quelli che quando parli ti correggono.
Mi sta sul cazzo chi mi tratta come un deficiente. Ultimamente molte persone mi stanno sul cazzo.
Mi sta sul cazzo chi cerca di mettermi in mezzo quando non me ne frega un cazzo.
Mi sta sul cazzo chi dice che i toscani sono simpatici solo perchè parlano toscano.
Mi sta sul cazzo chi va in tv a fare l’opinionista di calcio e si vede lontano un miglio che non ha mai fatto sport in vita sua.
Mi sta sul cazzo vestirmi in giacca e cravatta. Sto scomodo e mi fanno male i piedi.
Mi sta sul cazzo chi quando chiami risponde dicendoti "Non posso parlare!" e butta giù. Ma che cazzo rispondi a fare?
Mi stanno sul cazzo queste giornate che la mattina s’esce col giumbotto e i pomeriggio si sta in t shirt.
Oggi sono di cattivo umore. Mi sto ampiamente sul cazzo.

martedì 6 ottobre 2009

Vista la verve artistica, chiaramente ereditata dal padre, di Leolino Bongiorno, la Infostrada ha deciso di girare un nuovo spot utilizzando come testimonial proprio il giovane rampollo del presentatore scomparso

Ecco in anteprima per voi, cari amici, la nuova campagna pubblicitaria realizzata pochi giorni fa.

Fingiamo per un attimo che io sia un politico. Un politico molto importante, della maggioranza.
La mattina mi sveglio alle 6.15. La media giornaliera degli appuntamenti è di 15-20, di norma 20minuti per ciascuno. Le telefonate, tra un appuntamento e l’altro, sono una cinquantina. Pranzo e cena sono invariabilmente riunioni di lavoro.
Nessuna vera dieta, se non l’abitudine a un menu semplice e poco calorico. Acidità di stomaco costante. Ai pasti è buona norma deglutire anche un paio di Viagra. La pillola blu presa durante i pasti è più digeribile. E poi senza sarei un uomo sessualmente indifferente, con i miei 73 anni suonati. Invece lei mi aiuta a sentirmi ancora vigoroso.
Si cambia programma, naturalmente, se sono chiamato a interventi pubblici o trasmissioni televisive. Niente Viagra in quei giorni.
Dopo la riunione per la cena, appena possibile, lavoro alla scrivania per studiare, stilare dichiarazioni, correggere interviste, preparare gli interventi del giorno dopo. Insomma, devo coordinare il mio staff di servi. Così per sei giorni alla settimana.
Due volte la settimana in pausa pranzo vado a fare gli esercizi di ginnastica posturale perché ho una gobba peggio della scimmietta di Oler Togni. Spero con l’allungamento di recuperare 4-5 cm, ma sono l’unico ad esserne convinto.
Ho uno stuolo di gente che lavora attorno a me. Si fanno chiamare staff, per me sono solo dei servi della gleba. Fanno i miei stessi orari di merda, ma guadagnano 1.000 euro a mese. Chissà perchè lo fanno per così poco. Forse perchè sono orgogliosi di lavorare al mio fianco.
Ho una famiglia. Moglie che non vedo e trombo da 10 anni, figli e nipoti. Questa vita e questo lavoro mi fanno stare troppo spesso lontano da loro. Quando stiamo insieme cerco di non far pesare le mie preoccupazioni e i miei problemi. Cerco di seguire l’esempio di mio padre, che anche nei momenti difficili del suo lavoro lasciava fuori dalla porta le negatività e con il suo arrivo riempiva la casa di serenità e di sole. Proprio pensando a lui ho insegnato ai miei collaboratori ad avere sempre “il sole in tasca” e a regalarlo a tutti, a casa, in ufficio, nel lavoro.
Vado a fare la cacca due volte al giorno. Nonostante gestisca con sregolatezza i pasti i mio intestino è un orologio al quarzo. Ma mentre faccio la cacca non mi metto a leggere gli ingredienti del sapone come tutti voi poveracci. Mi collego via Blackberry alla casella di posta sbrigando un paio di faccende.
Il sabato è un giorno lavorativo come gli altri. La domenica vorrei anche farmi due righe di cazzi miei, tipo andare al laghetto artificiale a pescare trote salmonate tutto il giorno. Ma in genere c’è l’inaugurazione di qualche fottuta scuola comunale o la parata per qualche patriota morto cent’anni fa.
Ormai non sento nemmeno più la stanchezza. Non dormirei neanche più , non fosse che mi verrebbero due occhiaie di 30 cm di diametro.
E poi non rido da 20 anni almeno, però sono felice perché ho tanti soldi. Domani dovrei andare all’udienza per quel processo di tentata corruzione che risale a 6 anni fa. Speriamo vada bene.
Vado a nanna alle 2.30, dopo aver letto i quotidiani, che mi arrivano intorno all’una e mezzo. Buonanotte a tutti.

lunedì 5 ottobre 2009

I mostraculi. I mostraculi, come li intendiamo oggi, sono la forma di comunicazione artistica più fruibile che ci sia per via del supporto - i culi, appunto - solitamente alla portata di tutti . Tale tecnica artistica, nata in Messico alla fine degli anni Sessanta, nel nostro paese ha avuto il suo apice negli anni Ottanta, grazie al supporto di interpretazioni cinematografiche di grandi artisti quali Jerry Calà, Massimo Boldi e soprattutto Alvaro Vitali. Sin dall’origine la tecnica del mostraculo ha dato voce al disagio metropolitano, assurgendo a simbolo di evasione dal mondo periferico in cui il malessere era confinato, imprimendo un forte segnale identificativo dell’autore.



Il dibattito da sempre gira attorno alla fatidica domanda: il mostraculo è da considerarsi espressione artistica o atto di maleducazione associata a una certa devianza sessuale? Ovviamente l’argomento è molto complesso e variegato. Soprattutto perché esistono molteplici varietà di culi. Pelosi, rinsecchiti, cicciotti, irsuti, cellulitosi, canuti e chi più ne ha più ne metta. Se da un lato si assiste, in taluni casi, a manifestazioni degradanti e anche offensive (il classico mostraculo dal finestrino della macchina in corsa, ad esempio), d’altro canto a volte ci si trova davanti ad autentiche ricerche stilistiche accompagnate da una consapevolezza del messaggio che ne determinano un’opera d’arte.
Il lato affascinante, in questi casi, consiste nel percepire una forma d’arte che non conosce mediatori e che arriva dritta allo spettatore senza alcuna finalità commerciabile e dunque libera dalle leggi di mercato.



I significati dei gesti cambiano con il mutamento delle condizioni socio-culturali, questo lo sappiamo, ma e se il mostraculo non comunica più una trasgressione come al principio della sua storia , forse la sua nuova funzione mira ad elevarsi a surrogato della notorietà tramite la pubblicazione delle proprie opere d’arte in rete, su blog e siti specifici. Insomma, un vero e proprio logo di riconoscimento che consente di emergere dallo squallido anonimato delle periferie metropolitane.
Forse non tutti sanno che Calippo Filaro, principe del mostraculo degli anni Novanta ed ora purtroppo morto di sifilide, eseguì almeno tre opere d’arte in quel di Torino. Fra queste ne ricordiamo una nel parcheggio di Torino Esposizioni e l’altra alla fermata del 17 sbarrato di Corso Sebastopoli. Entrambe le opere furono subito condannate dall’amministrazione comunale, per poi esser valorizzate massimamente, come spesso capita, dopo la morte dell’autore. Lo stesso artista, la cui opera è stata evidentemente incompresa (almeno in Italia), era solito dire ai suoi amici: “L’arte non deve essere un gesto elitario riservato all’apprezzamento di pochi eletti. L’arte deve essere per tutti. Per questo sono disposto a fare il mostraculo dovunque, a costo di beccarmi una querela verbale e a costo di finire a forum con Bruno Sacchi magro”.
Il concetto è tuttora validissimo, basta trovare dei culi disposti a manifestare contro il bigotto stato attuale dell’arte.


sabato 3 ottobre 2009

Oggi è sabato. E 'sti cazzi, dirà qualcuno. Ma oggi non è un sabato come tanti, per chi non se ne fosse ancora accorto.
Vi spiego. Devo parlarvi di quest'uomo,



Anzi no, devo fare la cacca!
Mi spiace ma devo scappare di corsa in bagno prima che le mie mutande si riempiano di oscuro liquame fetido.
Vorrei anche fare un festino a casa mia, ma di questo vi racconterò in seguito... non ce la faccio più!

Buon weekend a tutti

venerdì 2 ottobre 2009

L'Italia sta andando a rotoli. Cazzo è proprio vero.

Ieri sera ho visto la fine di Annozero. Meno male che Santoro ha cambiato tinta di capelli. S'è parlato molto di escort, ovvero di zoccole, e poco di politica. Niente di nuovo da segnalare, insomma. A parte che anche questa settimana Travaglio ha perso 10Kg.

Santoro però tutto sommato mi piace, nonostante sia il classico comunista moderno senza palle. Almeno una volta i comunisti mangiavano i bambini, ora il più ribelle è quello che in trasmissione parla di squallido zoccolame. Gli altri "compagni" moderni invece si limitano a buttar pietre e nascondere mani.

Detto questo, negli ultimi mesi ne abbiamo viste di tuti i colori. El Pais ha pubblicato foto piene di schifezze con minorenni, veline, mignazze, cazzi duri e mollicci e Presidenti marpioni. Un furfante bastardo nano pelato dice però che non ha mai dovuto dare soldi a una meretrice. Grazie al cazzo, direte voi. Le meretrici mica le ha pagate con i suoi soldi, ma gliele ha pagate il galoppino di turno con i soldi degli italiani. Cazzo!

Io, da buon eretico, son convinto che noi italiani siamo un bel popolo di iloti di merda. E come gli iloti siamo schiavi. Ma schiavi della munnezza. E la munnezza puzza. E la puzza prima o poi torna a farsi sentire. Quindi vaffanculo a tutti, vecchi del cazzo. Dal Berlusca a Rumeno Prodi. Fate tanto i fighi al governo tanto fra 2 o 3 anni sarete muerti. Per cui non ve ne frega un beneamato pipino se lascerete all'Italia un'eredità demmerda.


Infine mi rivolgo a voi, brutti stronzi tarroni che affermate di non aver votato Berlusconi ma che in realtà sappiamo benissimo tutti che l'avete votato:

Dato che siete convinti che sia una brava persona, perchè non mandate a Villa Certosa anche vostra moglie, sorella, figlia assieme alla nonna-basta-che-respiri? Continuate pure a credere a questo coglione, così l’Italia diventerà un Paese di puttanelle e avremo tanto turismo come la Thailandia!




Due mignazze di Villa Certosa un istante prima di passare sotto le grinfie del Premier

giovedì 1 ottobre 2009

Vascolino, sappiamo tutti quanto tu sia cattivo. Sappiamo che sei un fottuto rocker, drogato e lercio a punto giusto. Conduci una vita spericolata e ti piace il wiskey... Sappiamo anche che una volta ti vendevi come un lurido drogato e che col passare degli anni la tua musica s'è lentamente trasformata in squallido bitume.

Quello che non mi spiego è come mai adesso che scrivi cagate sei un dio. Ma prima , quando scrivevi qualcosa di interessante, eri solo un coglionazzo alcolizzato. Ai tempi delle medie i miei genitori mi proibivano di ascoltare la tua musica perchè eri un buchino. Io, un timido bambino con gli occhialoni che sembrava il figlio di Gad Lerner, non potevo ascoltare un relitto umano come te.

Però, caro Vasco.... CAZZO!! ....la cover di Creep è veramente troppoooooooooooo..... Vaffanculo, vecchio rimbambito!

PS non potevi morire d'overdose 15 anni fa?

Mi è stato chiesto di far spazio sul blog alla richiesta di aiuto di una persona in difficoltà.

Attenzione Attenzione. Quest’uomo è in pericolo.



Si tratta di un contadino di S. Menaio (FG). Pare si tratti dell’ennesimo gioco erotico finito male. Sta di fatto che accidentalmente un trudino a forma di foca gli è finito proprio lì. Non riesce ad espellerlo tramite l’urina. Ha anche provato a toglierlo di prepotenza con l’aiuto dell’aspirabriciole Back and Decker, ma nisba. Non è una cazzata, ve lo giuro su Gigi D’Alessio. Ora il poveretto, in preda a dolori lancinanti, non ha nemmeno più la forza di lottare. Pare che le sue ultime parole sia state “Berlusconi a noi della Puglia non ci dà fastidio. Anzi ci piace assai!”
C’è bisogno di una trasfusione urgente di muco intestinale.
Se interessati contattate la vostra Asl più vicina.
Grazie a tutti per la solidarietà
Mr. Maranzano