giovedì 29 ottobre 2009

Stamattina un mendicante si aggirava per i marciapiedi. Sgattava nel bidone dell’immondizia in cerca di non so che. Lercio, con lo sguardo perso, i pantaloni della tuta e la camicia di jeans. Che la camicia di jeans era dai tempi del mio allenatore slovacco che non la vedevo indosso a qualcuno. Ha chiesto una sigaretta a un tale che l’ha mandato affanculo in 0,5 secondi netti. Davanti a lui due signori in coda alle poste: “I poveri puzzano, sono rottinculo bastardi, rompono il cazzo. Sono dei birbanti e ce l’hanno con noi italiani”, sbotta uno. “Ho viaggiato nella maggior parte dei paesi arabi in condizioni "no Alpitour" e là son tutti buoni solo come manovalanza per lo spaccio, perché noi oggi facciamo i consumatori e qualcuno che ci vende le canne e la coca ci vuole”, controbatte l’altro.
“Sarei io il primo a ciulare autoradio e a sfanculare dagli autobus i ricconi incravattati se solo provassero a togliermi una briciola delle nostre certezze e del nostro benessere”, penso io.

Ho continuato a guardarlo e mi sono chiesto quali differenze ci sono tra me e quel mendicante. Entrambi abbiamo perso il controllo della nostra vita, e non abbiamo più la forza, né la voglia, di reagire e risolvere i problemi. Soprattutto entrambi non abbiamo più la forza di farci la barba. La differenza tra me e lui è che io ho una famiglia alle spalle e che ho l’account di facebook.
Ebbene sì, io ho l’account di Facebook e quel mangiabanane no. Ahahaha… sooooca io c’ho Facebook!

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