martedì 15 dicembre 2009

Ho appena navigato sul sito dell'Ansa.
Fra le notizie in primo piano, ho scoperto che Berlusconi sta malissimo e che fortunatamente per almeno un paio di giorni ce lo siamo levati dar cazzo. Altre notizie rilevanti poche, a parte che i bambini del Kenya, esasperati dalla fame e stufi di vedersi arrivare ogni anno quel napuli di Giobbe Covatta, abbiano deciso di mangiarselo non prima di avergli fatto susssurrare per l'ultima volta "Basta poco, che ce vò??!"

mercoledì 9 dicembre 2009

ho scritto tante cattiverie su Vasco.... ma ora mi son pentito... scusa Vasco, sei una Grande!!
Parliamo di Vasco Rossi. Lo dico prima, cari fan del Blasco. Potete anche interrompere qui la lettura del post. Se proseguite è esclusivamente a vostro rischio e pericolo, ma vi avverto, sto per dire cose che potrebbero urtare l'incondizionata sudditanza che avete nei confronti del vostro idolo.
Premetto che io non ho nulla contro Vasco, infatti questo post era nato per parlare di Gigi D'Alessio. Ma parlare schiettamente di Gigi D'Alessio non mi piace perchè temo rappresaglie dai suoi amici, quindi parlo di Vasco che mi sembra più innocuo.
Vasco, nonostante l'età e il fisico sfondato, è una persona piena di autostima, per non dire un "pallonegonfiato del cazzo". E' uno di quelli che la sera arriva a casa, cena con un hamburgher, non lava i piatti, guarda la tv, lo pianta nel didietro a una fan sedicenne caricata in porsche in qualche autogrill e poi magari, prima di coricarsi, pensa che sia giunto il momento di scrivere l'ennesimo capolavoro dell'arte per deliziare il suo pubblico fedelissimo composto da truzzi quindicenni e muratori lucani che sudano freddo ogni volta che devono coniugare un congiuntivo. E così partorisce, nel tempo di una scarica di diarrea durante l'influenza intestinale, una canzonetta costruita sui soliti 2 accordi (ovviamente tutti assemblati sulla stessa tonalità). Poi è la volta della parole, con i soliti 3 luoghi comuni tipo "tu sei bella", "te ne sei andata ma io non mollo", "ce l'ho duro più di Bossi", ecc... e il gioco è fatto, il nostro vasco è pronto per servire l'ennesima merda calda e fumante elegantemente coricata su un piatto d'argento. E mentre il nostro Vasco è spesso in tv, a mtv a concedere interviste, a raccontarsi, ad ammantarsi di quell'aria da artista trasandato ma pieno di insegnamenti dacondividere col mondo, concetti talmente profondi da far ruotare gli occhi e urlare al cielo "oh-dio-perché-nessuno-ci-ha-mai-pensato-?" e robe del genere, folle di ragazzine sbrodolanti e extamarri di periferia imborghesiti fanno la file davanti ai negozi per accaparrarsi il suo ultimo capolavoro... senza ovviamente accorgersi di star donando ulteriore grana a uno stronzo a 24 carati in poche, un testicolone peloso e puzzolente, del tutto privo di talento e voce. Ma forse la colpa di tutto questo sta anche in chi aiuta questa pesudo celebrità a pubblicare tutte le news sulle loro ultime cagate. Come ad esempio ha fatto per anni quella merda di Maurizio Costanzo, noto intrallazzone obeso reso celebre da un talk show soporifero dove vengono regolarmente ospitati giobbe covatta e qualche drogato aidiessoso in cerca di salvezza e buone parole.

lunedì 30 novembre 2009

Oggi una mia collega ha confessato d'essersi innamorata del suo dentista.
Me la immagino che cerca il modo di risultare sexy mentre gronda sudore per la paura del trapano e sbava con l'aspirasaliva in bocca. Risolto questo, potrebbero tranquillamente vivere felici e contenti per tutta la vita.

giovedì 26 novembre 2009

Il mondo è ricco di domande. Esistono domande cosmiche, che da 2.000 anni abitano le menti degli intellettuali senza risposta. Poi esistono domande banali, alle quali anche un bambino di 1 anno saprebbe dare risposta sicura e immediata. Una di queste è:
"Come mai alle donne piace tanto il film Pretty Woman, scontata e superficiale fiabetta per nulla attinente alla realtà?"
E la risposta ovvia sarà: "Ce frega 'ncazzo che è 'na fiaba, alzi la mano la donna che non ha mai sognato un marito - ma che dico, Richard Gere, non un marito qualsiasi - che ti sveglia facendoti il solletico con la carta di credito bisbigliando: "It's time to shop!"
Ma soprattutto, alzi la mano la donna che non ha mai sognato di fare liberamente la zoccola per poi, dopo anni passati a raccoglier cazzi a mazzettate come gli asparagi, sistemarsi con un tizio ricco, gentile, strafico che non ha nemmeno il vizietto dei travestiti o della coca"

mercoledì 25 novembre 2009

Quando ero piccolo la mamma raccontava che gli spacciatori cattivi ti regalano la droga sotto forma di caramelle per farti diventare dipendente. Crescendo però non ne ha mai trovato uno. Allora il mondo è migliorato!
AVVISO

causa fine del mondo questo blog chiuderà il 21 dicembre 2012


nel frattempo consiglio caldamente a tutti di drogarsi, scopare ed evadere le tasse il più possibile.
E' inutile nascondersi dietro un dito. Lo spam esiste. Ce ne accorgiamo ogni mattina, quando all'accensione il pc vomita centinaia di messaggi insulsi. Confesso che a volte mi diverto ad aprire dozzine queste email dall'oggetto intrigante. Così, forse perchè, come dicono, ogni volta che apro il messaggio significa che qualche spicciolo finisce nelle tasche di un nerd ciccione russo che mette a disposizione le sua alte conoscenze informatiche per unire l'umanità con un messaggio comune dal contenuto molto profondo, tipo "enlarge your penis".
Nonostante questo, quasi tutti si lamentano delle e-mail di spam. Dicono che sono schifezze volgari, buone solo per chi è un depravato sessuale. Sarà, ma io francamente in ufficio preferisco ricevere una mail che dice "Buy Viagra online" piuttosto di una che dice "lavoro urgentissimo da fare entro mezz'ora pena inculata di gruppo con la sabbia".

martedì 24 novembre 2009

Stamani alla radio Riccardo Cocciante cantava: “Non dico che dividerei una montagna, ma andrei a piedi certamente a Bologna, per un amico in più...per un amico in più”. Sì, va bene… ma da dove parte? Da Casalecchio lo farei senz’altro anch’io. Ma già da Pescara col cazzo… Cocciante andrebbe realmente a piedi da Pescara a Bologna per un amico in più? Con quelle gambette corte, poi,chissà quanto impiegherebbe. A pensarci bene, non credo che mi garberebbe poi tanto avere qualche amico in più. Ne ho già abbastanza, dei miei. Grazie. Nel senso che potrei scrivere un libro sulle cazzate con la C maiuscola che abbiamo combinato. Ricordo le sere d’estate, in macchina su una Fiat Regata famigliare, che era già vecchia vent’anni fa. Per il proprietario però, il mio amico Beroto, era nuova, nel senso che non ci aveva mai scopato sopra (e,se non sbaglio, sarebbe rimasta “nuova” fino alla sua rottamazione, una lugubre sera d’autunno in un frontale per le strade della collina). Ricordo che andavamo alle feste convinti di non pagare perché conoscevamo qualcuno e alla fine pagavamo lo stesso. Ci bastava sederci sul sedile davanti per esser i più fighi del gruppo. Scrivevamo sui muri, scrivevamo coi pennarelli sui manifesti alla fermata del tram, fottevamo milioni di stemmi delle macchine. Io ne avevo una valigetta piena. Ne avevo anche di rari, come quello della Seat Ronda, che era la Ritmo della Seat. Una macchina di merda, lo ammetto, ma lo stemma valeva un casino. Che una volta ci ha sgamato davanti alla piscina un avvocato che conoscevamo mentre gli stavamo staccando lo stemma delle Mercedes. Poi un giorno mia mamma scoprì la valigetta e la fece sparire. Chissà dove cazzo l’aveva buttata, però mi vergognavo a chiederle dove erano finiti i miei stemmi, così feci finta di niente.
Ricordo le chiacchierate in macchina dove, complice una canna o due, si filosofeggiava per ore sullo stesso inutile argomento. Tipo che fra il Fernet e lo spumante passa un po’ di differenza, ma c’è chi non se ne accorge. O sul perchè Superman si dice Supermen, Spiderman si dice Spaidermen ma Batman non si dice Batmen. Tutti dicono Batman, a parte mia nonna che dice Batmen o Barman, ma in compenso dice Superman e Spaiderman. E poi le corse per tornare a casa, lanciati nel traffico della notte. Viaggiare alla velocità di un drago squartatore fra luci di stop e semafori insolenti. E nel tripudio della cassa-rullante accorgersi d’esser Dio immortale, che proprio niente ti può vulnerare. Poi,una sera come tante altre, vai a dormire e ti svegli a 30 anni. E pensi che ora non si può prender più per il culo nemmeno Mino Reitano perché è morto. Vedi, 10 anni fa mica era ancora morto, lo si poteva prender bellamente per il culo senza timore d'esser fulminati dal suo spettro.
Oggi sono proprio malinconico.
Cazzz
Oggi mentre attraversavo la strada per andare a lavoro una volante della polizia è passata col rosso e un vecchietto accanto a me ha detto: “E io pago!”.
"Ma cazzo paghi?!?" Sono passati col rosso, mica ti hanno rubato l'autoradio.

venerdì 20 novembre 2009

E’ una notizia di ieri. Gli italiani impazziscono per i social networks. Facebook, Myspace ed altre banalità simili, l’importante è “far community”. Anche io, come miliardi di altri stronzi perdigiorno su questo pianeta, ho il mio bravo account di Facebook. Mi sono anche iscritto a Myspace ma non so come si usa e poi Facebook è meglio perché ci sono tante foto di gente che non vedi da 20 anni. Anche io, come miliardi di altri stronzi perdigiorno su questo pianeta, sono andato alla rimpatriata mangereccia delle elementari. Anche io, come miliardi di altri stronzi perdigiorno su questo pianeta, stento a rendermi conto che Facebook, come tutte le community, è concepito per minorati mentali ed è popolato da minorati mentali che tentano di chiavare quanti più esseri viventi possibili.
Io però purtroppo non amo chiavare con minorati mentali e in ogni caso non ne ho la necessità imminente. Sto bene così e non mi serve altro. Vorrei solo pubblicare le mie informazioni e condividerle con i vecchi amici, non mi interessa mettere le foto della vacanza al mare o della festa in discoteca quando sono lordo per far vedere che sono figo o che ho tanti amici. Non me ne frega un cazzo. Forse perché tutto sommato sto bene con me stesso e con le persone che ho a fianco, cazzo ne so. Sta di fatto che, sarò banale, ma mi bastano gli amici che ho e mi basta chiavare chi chiavo.

mercoledì 18 novembre 2009

Vorrei dire una cosa alle donne. Sempre che qualche donna visiti questo blog, cosa sulla quale nutro fondati dubbi.
Insomma, molte ragazze credono che noi maschi ci asciughiamo la punta dell'uccello con un lembo di carta igienica dopo che abbiamo fatto la pipì. Bè, vorrei dire una cosa. Non è vero. Nessuno lo fa. E' una cosa che vi lasciamo credere, visto che lo date così per scontato. Per farvi schifare un po' meno. I più se la cavano con una rapida sgrullata. Altri, come i professori di economia, ripongono il pipino ancora gocciolante nelle mutande, con il risultato di ottenere sulla biancheria intima una bella medaglia d'oro da mostrare con orgoglio.
Basta cazzo! Basta!!! Non posso e non devo farmi condizionare così la vita da un branco di stronzi e puttane sclerotiche. Avete fatto male a mettermi in mezzo, lasciatemi perdere... da oggi in poi per voi io sono morto, avete capito luridi figli della minchia?

martedì 17 novembre 2009

c'è un antico proverbio marchigiano che recita

"Lassa fà, lassa fà, se retrevò la mogghie prena"

venerdì 13 novembre 2009

Vi siete mai imbattuti in “Quando vien la sera”, il sito degli amici di Wilma De Angelis? Si, avete capito bene. Qualche testa di minchia di cicciobirbo fetente ha creato un sito di fans di quella vecchiazza rinsecchita padellara di Wilma.

Fra le news più importanti che potete trovare all'interno del sito, c'è che Wilma da qualche tempo ha scoperto la passione per il computer e per il web ed è per questo diventata Testimonial per i corsi di alfabetizzazione che Microsoft organizza nelle varie città per aiutare i non più giovanissimi ad avvicinarsi a questo grande mezzo. Inoltre ci dicono che Wilma ha pubblicato l’attesissimo calendario dell’avvento. Il sito poi prosegue con una ricca sezione dedicata alla posta per Wilma. Parlo di questo perchè utimamente mi sento proprio uguale a Wilma, nel senso che ricevo un casino di messaggi dai miei ammiratori. C'è un po'di tutto e non nascondo che la maggior parte di essi è composta da incallite checche in cerca di facili avventure. Oggi ad esempio mi è arrivata una lettera da Piacenza, firmata Moana P, in cui mi si chiede se posso scrivere ricetta prelibata chiara e semplice da realizzare magari proprio per il cenone del 24. Vi è una richiesta che però più delle altre si ripete. In quasi tutte le lettere mi viene esplicitamente chiesto di parlare di un argomento.
Le caccole.
Sappiamo tutti che le caccole sono gli escrementi di piccole dimensioni prodotti dal nostro organismo e secreti dal naso, dalle orecchie e dagli occhi. La consistenza può variare in funzione del grado di idratazione, può essere collosa o a volte friabile.Il muco prodotto dalla mucosa nasale viene trasportato verso le narici dalle ciglia. In riferimento all'umidità dell'ambiente, il muco perde gran parte dell'acqua di cui è costituito e di conseguenza si formano le note crosticine friabili e/o filamentose.

Etimologicamente parlando,la parola caccola si presenta in questo modo:
CACCOLA (diminutivo della parola "cacca") deriva dal latino "cacula" (vd. Cacare e cfr. Cacheroso e Squacquerare). Sterco che rimane attaccato ai peli delle pecore; per estens - Escrementi del naso, degli occhi, o d'altre parti, che rimangono attaccati ai peli.
Quindi per associazione potremmo dire che anche i tarzanelli, benchè composti da merda e non da moccio, entrano a pieno titolo nella grande famiglia delle caccole. Ma questo è un discorso che affronteremo più avanti.

Sulle caccole s'è detto di tutto. Che possono influire sulla cescita ormonale degli adolescenti, che hanno sapore di temperino, che allungano il naso, che sono il sale della vita, ecc...
C'è chi dice che i veri amici siano quelli ai quali puoi dire che hanno una caccola incrostata fuori dal naso. Così come c'è chi, per difendersi dai nemici, tira loro le proprie caccole.

La verità è che caccole e bambini sono migliori amici. Almeno, per me era così.
Ricordo ancora nitidamente il primo giorno di scuola. A un certo punto la maestra, stufa di vedere bambini con le dita nel naso, iniziò a redarguire gli insoliti bricconi. Io però come altri continuavo a scaccolarmi imperterrito e allora lei disegnò col gessetto un enorme camino sulla lavagna, dicendo "Bambini, da grandi non vorrete mica fare gli spazzacamini, vero cazzo??". Ricordo anche che i banchi di scuola, dalle elementari al lieco e a pensarci bene anche all'università, nella parte inferiore sono zeppi di caccole. Il mio gioco preferito era ad esempio quello di creare una costellazione. In quarta elementare avevo già creato l'Orsa Minore, ma poi a marzo la maestra mi cambiò posto, facendomi così buttare all'aria 4 anni di duro lavoro.
Poi crescendo, così come succede ai bambini con la limpida immaginazione, ho perso il mio particolare feeling con le caccole. Non ho più ricordi, nella vita adulta, di incontri ravvicinati con qualche caccola. Anzi, a pensarci bene uno c'è.
Una volta, a 18 anni o giù di lì, stavo tornando a casa da una festa alla Cascina Scagnellosky di Rocca Canavese. Ero solo alla guida, profondamente sbronzo. A un tratto, per non addormentarmi, ho tirato fuori dalla narice sinistra una caccola gigate e ho inziato a disquisire con lei circa la Critica della ragion pratica di Kant. Era una bella caccola, di quelle enromi tutte appiccicose, con molte argomentazioni. Nel bel mezzo dell'animata discussione, ai 160 sulla statale dal fondo umido, mi fermò una pattuglia di carabinieri. Io non riuscivo a disfarmi della caccola che non accettava il fatto di troncare sul più bello la conversazione. Dopo un lungo tira e molla sono riuscito ad appiccicarla alla patente prima di mostrarla all'incazzuso militare. Quando il caramba mi ridiede il documento la caccola non c'era più. Ancora oggi non c'è giorno in cui io non pensi a lei e da allora ho deciso che non mi sarei mai più comportato in maniera così vile con le creature terrestri.

mercoledì 11 novembre 2009

porco troio d'un cristobal, a vivere a Torino un vantaggio ci sarà: di galli che cantano non ne è rimasto nemmeno uno. Parola di francesco amadori.

lunedì 9 novembre 2009

Capodanno s'avvicina e alcuni fottuti tamarretti con gli stivaletti e il bomber hanno già iniziato a far brillare qualche petardo nei giardini della zona.
Voglio dire a voi, sì proprio a voi cari degenerati che vi divertite con la polvere da sparo, che giocare col fuoco può esere molto pericoloso.
Ve lo dice uno che una volta era uno di voi, ma che ora non lo è più dopo aver perso il suo cane: gli hanno infilato un raudo sotto il cappottino invernale. Lui non se n'è accorto e il raudo è scoppiato. Dallo spavento se l'è data a gambe, anzi a zampe, e non l'ho più trovato. Mi ha scritto una lettera dal Brasile dicendo che ora sta bene, vive a Copacabana e lavora in un ristorante. Dice anche che dopo quel che è successo quel giorno, dell'Italia non ne vuol più sapere: non tornerà.
Tornando al vostro brutto vizio, oltre che essere un gioco pericoloso,può avere conseguenze spiacevoli. Il mio amico Attilio Gigiardo (Pelato Bastardo) ha fatto diventare la mamma una torcia umana con la scintilla di un fischione sibilante. La pelliccia in acrilico 100% l'ha fottuta, ha preso subito fuoco come un cerino.
Il problema è che i petardi possono causare danni sia su di voi(e per me ognuno è libero di fottersi le mani e la vita come meglio crede),sia sugli altri(il che è riprovevole). Per cui,se proprio non riuscite a fare a meno di questi simpatici diversivi ludici,abbiate almeno l'accortezza di non sparare in vicinanza di persone anziane, animali, sfigati e candidati dell'Udeur. E come ultima richiesta... beh,magari non usate petardi che superino la potenza di un megatone!!!
Magari accontentavi di piccoli botti,di quelli che non fanno male a nessuno,vedrete che vi divertirete comunque.
Grazie per la vostra attenzione e ricordatevi che per festeggiare con le bollicine non è necessario lo champagne ma è sufficiente un bel bicchiere di gassosa.

venerdì 6 novembre 2009

Da oggi a Torino c’è Artissima, un evento dedicato all’arte contemporanea che strizza l'occhio alle creatività emergenti. Magari non ve ne può fregare un cazzo, ma a me sì. Nel senso che ci vorrei andare. Ma anche nel senso che la gente che in genere bazzica questo genere di fiere è quanto di peggio possa esserci. Veramente, meglio gli scioppati che trovi nei cessi alla stazione nelle ore notturne. Come mai, direte voi. Perché tutti credono di esser un po’ artisti, di esser in qualche modo particolari, fuori dalla norma. Si dimenticano che quotidianamente sono costretti a sbrigare faccende noiosissime e che si emozionano alla vista dei film di Pieraccioni… quando varcano la soglia di questa manifestazioni si trasformano.
Per prima cosa tentano di darsi un tono trovando abiti adeguati all’occasione. Sciarpone, stracciume vario in acrilico 100%, occhialino da 2€ comprato al supermercato che dà l’aria intellettuale e via dicendo. Solitamente sono antipatici, egocentrici, ronzano attorno alla opere guardando inclinato. Sono gli pseudo/artisti. Gli pseudo/artisti rompono i coglioni quando non capiscono di stare a dire minchiate mancando di delicatezza verso persone che, per amor del cielo o della fogna, hanno addirittura la capacita' di sopportare la loro insulsa megalomania nociva peraltro al fatto d'esser pezzenti con la doppia zeta. Li incontri nei centri sociali a dire che nutrono delle personalita' multiple per porre in atto discorsi noiosi sulla loro vita, che è dura e loro la sanno comprendere grazie alla forza della penna stilografica o del pennello. Tentano di capire la gente per ammorbidirne la rozzezza, il loro laconico cinismo e la bieca vilta' dei poveracci come noi.
Fortunatamente esistono persone che capiscono quanto sia balorda la loro inutile esistenza, così molto spesso capita che vengano mandati affanculo con tanto di insulti dalle persone normodotate come me. Si va dal “minchione” al “pezzo di merda”, passando per altre amenità verbali. A tali insulti rispondono, con esemplare faccia di culo e aria da sofista, sbrodolando minchiate con intercalari del tipo "a mio modo di vedere" o "Cosa significa? Questo significa!". Ai maniscalchi sfigati ultimamente si vanno a aggiungere anche i musicisti sperimentali, che sostengono di fare musica geniale e che gli manca solo un computer con i controcazzi. Ma non gli manca ‘sto computer, almeno una decente versione di esso, semplicemente non lo sanno usare e sparano a 2000 sul jazz-blues di qualche rancido gallese che mentre canta si contorce per far vedere come è bravo e che per far cose inedite piscia sulla platea.
Che poi in ‘sti cazzo di luoghi adibiti a fiera devi camminare col giaccone sotto braccio e muori di caldo. E poi se devi andare in bagno sono cazzi acidi. Ma acidi sul serio. Ad esempio, se devi cacare sei costretto a fare amicizia con l’odore di candeggina mischiato a quello della merda degli altri in un sodalizio vincente come pochi. Se ti va bene ti capita il cesso in ceramica, altrimenti ti devi accontentare di quelli in plastica tipo cantiere edile. Che l’ultima volta che ci sono stato me lo ricordo ancora. Era a un concerto, o forse in spiaggia, non so. So solo che faceva un caldo fottuto. Lo scarico di ‘sti cessi non è il loro punto di forza. Praticamente non c'e` un vero e proprio scarico d'acqua piuttosto una leva, un pezzo di ferro che va' tirato su e giù diverse volte prima di sederti tant’è che a mollo c’erano dei residui di cibo, tipo panini alla cotoletta di tacchino e insalate di mais, segno evidente che chi mi ha preceduto aveva mangiato alla cazzo i giorni precedenti.
Comunque, mi sistemo alla buona, do' una ripulita tipo “non sono stato io” alla tazza. Il problema e` che in quel punto batteva un sole forte, micidiale, quella candeggina mista a merda evocava una guerra batteriologica dentro di me ma anche fuori non e` che si stesse tanto bene. Per dirla breve, alla fine cago. Sudo. Dico “figa puttana”. C'ho i fazzolettini Tempo e tutto nella borsa che ho con me. Mi netto l'ano manco fossimo al galà del Principato di Monaco. Abbondo con la carta perché voglio essere sicuro che sfugga proprio niente al dominio della ragione. Una passatina di gel antimicotico per le mani e il gioco è fatto.

Domani andrò ad Artissima

martedì 3 novembre 2009

Piccola avvertenza a corollario del post precedente.

Fra i personaggi dello spettacolo c'è la moda di imbucarsi alla feste dei poveracci fingendo di essere hippie per poter consumare in santa pace droghe e anfetmine di ogni tipo. Tentano di cammuffarsi un minimo per sembrare dei morti di fame come voi, anche se fortunatamente molto spesso vengono sagamati. Come quel badola di Lapo, che dice di voler lavorare in una fattoria, ma sappiamo tutti che preferisce di gran lunga le belle macchine e i travoni metropolitani ben dotati alla puzza di merda di campagna.

Ecco l'ultimo vip che s'è imbucato alla festa hippie di ferragosto alla quale ho partecipato. Lo riconoscete?



Attenti ragazzi, il Vostro LuciAno MaranzAno

lunedì 2 novembre 2009

Vuoi organizzare un vera festa hippie?




Non una di quelle solite feste che organizzate voi, in cui il 90% dei presenti è composto da ingegneri meccanici uomini e la location è la casa di campagna dove non si può toccare nulla sennò la mamma che verrà a fare le pulizie l’indomani s’incazza.
Intendo una vera festa hippie. Tipo Woodstock.
Ecco come si fa. Per prima cosa serve una location. Bandite innanzitutto le seconde case con appese le foto della nonna mentre va a funghi e i vestitini da bambini nella credenza del soggiorno.
Serve un prato, possibilmente che appartenga a qualche contadino non troppo rompicoglioni.

Poi serve un generatore di corrente alimentato a gasolio. I veri hippie il gasolio se lo procurano nei dintorni, ciucciandolo con la pompa durante la notte da qualche trattore lasciato incustodito. Il generatore di corrente servirà per alimentare l’attrezzatura del gruppo che verrà a suonare allietando la serata con pezzi new-age. La band va scelta unicamente in base allo stile. Servono individui totalmente freak e irrimediabilmente suonati, se musicalmente delle mezze tacche poco importa.

Bisogna poi predisporre la location, posizionando un paio di variopinti e scassatissimi furgoni (possibilmente volkswagen westfalia) con relative scritte del tipo legalize it , peace and love, eroina e polizia stessa porcheria, ecc ecc…
Serve ancora un bel rifornimento di birra (quella sottocosto della LIDL va benissimo) che andrà servita rigorosamente calda. Ultimo ma non ultimo, serve un bel carico di ganja di prima scelta. Qualsiasi festa hippie raduna anche un discreto numero di vecchi sessantottini flaccidi e rincoglioniti, ma che potrebbe farti fare affari d’oro grazie alla vendita del prezioso “incenso”.

Ora pensa bene agli inviti che andrai a distribuire. Fermo restando che una festa hippie dovrebbe esser aperta a chiunque, bisogna selezionare il più possibile il target di riferimento. Sono banditi gli ingegneri meccanici in camiciotto e sandali. Sono invece ben accetti tutti i miserabili rappresentanti del popolo. Alcolizzati, fumaioli di ogni sorta, puttanazze senza ritegno e peccatori capitali daranno il valore aggiunto all’evento. Ben vengano le barbe lunghe e le tuniche maleodoranti. Bene, se hai seguito alla lettera tutti questi passaggi allora puoi finalmente tuffarti nella festa. Ti puoi anche accendere un bel cannone cercando di esprimere il tuo rifiuto e la ribellione manifestata attraverso la libertà sessuale, la rinunza, la voglia di una vita sfrenata e senza regole ecc….



Ma sta’ attento. Se senti in lontananza il rumore di una panda 4x4 che si avvicina sempre più, prendi i tuoi stracci e dattela a gambe perché saranno gli sbirri della forestale.




ricorda che un'attenta scelta degli invitati è la parte più delicata
Cari amici e nemici del Maranzano, oggi voglio dare inizio a una rubrica settimanale dedicata alle stelle del mondo dello spettacolo.
La chiamerò “Rubrica del cazzo”.

Il primo ospite della Rubrica del cazzo è Fabrizio Bracconeri, il noto attore romano che veste i panni del poliziotto privato di Forum e che gli over 30 ricorderanno come il morbido e impacciato Bruno Sacchi de I Ragazzi della 3° C. Gli esordi lo vedono nei panni di aspirante meccanico nell’officina dello zio, quartiere Trastevere, Roma. Grazie all’aiuto di Carlo Verdone, cliente dell’officina, esordisce sul grande schermo nel 1983 in "Acqua e Sapone", un grande film in cui interpreta il ruolo del micione Enzo, un personaggio piuttosto burbero e maleducato. Da lì in poi è un’escalation ininterrotta di successi che continua ancora oggi, grazie al suo faccione simpatico che accompagna quotidianamente le spettatrici di Forum . Poi, la scorsa estate, quando anche il tribunale più famoso della tv era in vacanza, Fabrizio Bracconeri ne ha approfittato per fare il grande passo. Sposare Monica Braslau, la donna romena che ha conosciuto nel 1998 e che gli ha sfornato due figli che si vanno ad aggiungere agli altri 2 avuti dal primo matrimonio.



Fra i momenti più alti della sua notevole carriera non possiamo dimenticare la puntata di Forum del 14 aprile 2008, in occasione dei 90 anni del giudice "Santino" Licheri. Questa, per il giudice, fu una grande sorpresa: appena finita la prima causa, Bracconeri annunciò l'arrivo del giudice e, non appena questi fece il suo ingresso in studio, venne accolto da una torta enorme e da un grande applauso. Egli, commosso, ringraziò augurando a tutti di raggiungere la sua longeva età. Pochi minuti dopo era subito pronto con la sua cara toga ad ascoltare le lamentele dei due contendenti, serio e tranquillo come al solito.
Ricordiamo invece, fra le interpretazioni maggiormente riuscite, la pubblicità della "Macchina del Gelato" - http://www.youtube.com/watch?v=OrVSBbCOzWM -
Fabrizio era vestito da cuoco ed era accompagnato dal famoso jingle: "E' la macchina del gelato, in tre minuti che prelibato, e se rimani senza ingredienti...".
Buona forchetta e appassionato d'arte culinaria, di recente ha pubblicato "Le ricette di Bracco", un libro che ha ottenuto un notevole gradimento fra i lettori. Ultimamente poi ha avuto anche modo di farci conoscere le sue doti di compositore, scrivendo una canzone sulla pastasciutta scaricabile a seguente indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=qVV5hfuCd2I&feature=player_embedded

Fabrizio però, come tutti i grandi artisti, durante la sua lunga carriera ha dovuto affrontare momenti bui che hanno in parte incrinato il suo feeling con il grande pubblico. I maligni infatti sostengono che, complice una serie di scelte lavorative non proprio azzeccatissime (ndr), non goda più della popolarità di un tempo. Soprattutto non gli viene perdonato, dai suoi fans di vecchia data, l’essersi venduto a far l’usciere a Rete 4 in cambio di due soldi cagati. Tanto più che Rita Dalla Chiesa è considerata una zoccola mondiale, e il suo personaggio marcio poco si addice all'immagine acqua e sapone del buon Fabrizio. Ma la cosa che più gli viene rimproverata rimane comunque l’abominevole dimagrimento che l’ha colpito a metà degli anni ’90.
I frequentatori di blog e i numerosi forumini (nel senso di quelli che navigano sui forum, non di quei 4 vecchi rincoglioniti che guardano Forum condotto da quella zoccola della Dalla Chiesa) che seguono le sue avventure via web azzardano addirittura l’ipotesi che il Fabrizio Bracconeri che vediamo oggi non sia quello autentico, lo stesso che vestiva i panni di Bruno Sacchi insomma.
Questo per due fondamentali motivi:
1)Un attore del calibro di Fabrizio non si sarebbe mai abbassato a fare il poliziotto a Forum per di più al posto di quel terrone casanova buonanima di Pasquale Africano
2)Il Fabrizio che vediamo adesso non sembra avere gli stessi tratti somatici di quello vecchio. Questo infatti è più squadrato in viso e ai più attenti anche il riccio non sembra lo stesso.
Alla luce di ciò,molti sono stati indotti a pensare che attorno al suo dimagrimento si celi un altro dei famosi misteri che avvolgono le vite dei personaggi fuori dal comune come lui. Dopo i misteri su Elvis, Adolfo Bombardi, Jim Morrison, Bryan Jones e Alvaro Vitali, ecco che si aggiungono numerose leggende metropolitane anche sul nostro Fabrizio. Esistono varie ipotesi, fondate o meno, che dicono che, stanco della vita sotto i riflettori, si sia fatto sostituire dal un sosia magro per dedicarsi al ciò che gli procura le vere soddisfazioni, non quelle finte dello spietato mondo dello spettacolo. C’è chi dice che sia nascosto in quel di Praga a scrivere poesie sotto lo pseudonimo di Daniele Bressan. Altri ancora dicono che non sia mai sparito dal mondo dello spettacolo per dedicarsi al doppiaggio di quello più brutto dei fichi d’india nei film dei Vanzina.
Altri invece sostengono che sia morto di overdose di film porno in una camera d’albergo di Tirrenia.

Dal momento che però non sappiamo quanto fondamento abbiano questi racconti, dobbiamo prender atto solamente di ciò che di tangibile ci lascia il nostro Fabrizio Bracconeri, ovvero 30 anni e più di onorata carriera sempre ai massimi livelli, macchiati soltanto da un triste episodio in cui gli viene rimproverato di aver bestemmiato mentre sfumava un nero pubblicitario durante una puntata di Forum (http://www.youtube.com/watch?v=npztcxGKRvg).
Io personalmente non ci credo. Ma io conto un cazzo, posso solo dire “Forza Fabbrì, facce sognà!”


venerdì 30 ottobre 2009

Santi Licheri ha 90 anni suonati. Ci credereste? Io no. Il giudice più famoso d’Italia, andato in pensione da Forum 2 anni fa, ha preso parte a tutte le edizioni del programma per oltre 20 anni con professionalità e simpatia. La sua indimenticabile frase ricorrente era: "Prego accomodatevi!".

Licheri in una confessione per Vanity Fair racconta la sua versione della politica, di Dio e… del sesso. Sì, alla domanda: "Mi perdoni l’impertinenza, ha ancora una vita sessuale?", il giudice risponde:

“Certo: con mia moglie, naturalmente, sto con lei dal 1948. A volte una scappatella con quelche gallina, ma sempre senza Viagra, è roba che fa male”.

MA VAFANGUL, LICHERI!!

Ho letto da qualche parte di un professore molto importante e apprezzato per le sue doti, ovvero uno di quei cervelloni incompresi che invecchiano chiusi in un laboratorio senza lavarsi e senza scopare. Che poi sembra che io me la prenda sempre con i professori. Non è così, in realtà. E' solo che bisogna fare un distinguo, perchè esistono professori e professori. Nel senso che il professore, lo dice la parola stessa, è un individuo che dovrebbe conoscere una materia a tal punto da insegnarla ad altri. Quindi, sarà per la mia forma mentis o per qualche altro cazzo, ma per me chi passa una vita chiuso in un laboratorio a fecondare cavie con il seme dei gorilla misto a quello di Marrazzo forse dovrebbe scopare un po' di più.
Tornando a noi, questo tizio sostiene che il genio e l'autismo sono indissolubilmente legati tra loro. Ovvero che gente con le contropalle tipo Mozart, Leonardo, Emilio Fede, Lapo Elkann e altri fossero affetti - chi più, chi meno - da una leggera forma di autismo. In quest'ottica, se vuoi essere un genio devi essere anche autistico, e io lo prendo per buono. Quindi se non sei almeno un po' autistico non puoi essere un genio.
Ora, un mio amico di nome Beroto che, complice un uso spropositato di canne, non si ricorda dove abita e quando torna a casa la sera ci mette almeno mezz'ora in più del dovuto perchè sbaglia strada, ma si ricorda benissimo il numero di telefono di casa vecchia di mia nonna, numero che ha cambiato più o meno 15 anni fa, quando non c'era ancora il prefisso per le urbane... è un genio??
Oppure ancora. Un altro mio amico, stimato professionista nel lavoro, che quando entra nelle chiese riesce a creare dei suoni tipo scoreggia sfregando fra loro le scapole.... è un altro potenziale genio?
O forse la chiave di lettura di questo studio è la solita bella poesia che gli autistici sono dei geni incompresi? Dal poco che ne so, essere autistico non è proprio così bello. Magari saprai anche le pagine gialle a memoria, magari ti ricordi anche le targhe delle macchine che ti superano in autostrada, ma per il resto non è che stai messo benissimo...
Certo, sempre meglio autistico che Giorgio Mastrota.

giovedì 29 ottobre 2009

Stamattina un mendicante si aggirava per i marciapiedi. Sgattava nel bidone dell’immondizia in cerca di non so che. Lercio, con lo sguardo perso, i pantaloni della tuta e la camicia di jeans. Che la camicia di jeans era dai tempi del mio allenatore slovacco che non la vedevo indosso a qualcuno. Ha chiesto una sigaretta a un tale che l’ha mandato affanculo in 0,5 secondi netti. Davanti a lui due signori in coda alle poste: “I poveri puzzano, sono rottinculo bastardi, rompono il cazzo. Sono dei birbanti e ce l’hanno con noi italiani”, sbotta uno. “Ho viaggiato nella maggior parte dei paesi arabi in condizioni "no Alpitour" e là son tutti buoni solo come manovalanza per lo spaccio, perché noi oggi facciamo i consumatori e qualcuno che ci vende le canne e la coca ci vuole”, controbatte l’altro.
“Sarei io il primo a ciulare autoradio e a sfanculare dagli autobus i ricconi incravattati se solo provassero a togliermi una briciola delle nostre certezze e del nostro benessere”, penso io.

Ho continuato a guardarlo e mi sono chiesto quali differenze ci sono tra me e quel mendicante. Entrambi abbiamo perso il controllo della nostra vita, e non abbiamo più la forza, né la voglia, di reagire e risolvere i problemi. Soprattutto entrambi non abbiamo più la forza di farci la barba. La differenza tra me e lui è che io ho una famiglia alle spalle e che ho l’account di facebook.
Ebbene sì, io ho l’account di Facebook e quel mangiabanane no. Ahahaha… sooooca io c’ho Facebook!

mercoledì 28 ottobre 2009

Ho letto un’intervista a una nota famiglia di circensi. Riflettori puntati sulla vita degli artisti, cioè su coloro che vivono il circo e lo animano con i loro numeri. Innanzitutto dobbiamo sottolineare il vero comun denominatore delle famiglie circensi. Dare ai figli nomi a cazzo. Da Oler Togni, passando per Moira Orfei e suo marito Walter Nones, e ancora Darix e Wioris De Rocchi o Aristide, Nandino e Orfeo. Insomma, tutti dei gran bei nomi del cazzo. Tornando all’intervista, il direttore esordisce dicendo che il suo circo è una grande attività che coinvolge centinaia di persone in diversi settori: dall’amministrazione, alla pubblicità a chi pulisce la merda degli elefanti.
Oggi infatti con il circo si spostano circa 110 persone, di cui 60 sono clown, donne barbute o nani deformi dall’agilità sorprendente; 69 sono gli animali tra cammelli, tigri, mufloni, cavalli, pterodattili, elefanti e criceti; 1 è un senegalese laureato in ingegneria che deve pulire la merda degli elefanti.
L’intervista prosegue poi con l’intervento di Curzia De Angelis, trapezista figlia di un capocirco berlinese. Racconta della sua vita fra tendoni e caravan. È sposata con un napuli, trapezista anche lui; hanno due bambine, Anastasia e Genoveffa. Fra mille avventure molto interessanti ci spiega che nessun circense mette mano ai soldi. Mai. I conti economici della comunità stanno tutti in mano al capocirco, che si occupa di elargire eventuali donazioni a chi cazzo gli pare. Ad esempio, se a Sauro il domatore di aragoste interessa una tuta della Lotto, allora deve andare dal capocirco a chiedere i soldi. Se questi ritiene effettivamente necessario l’acquisto della tuta della Lotto, allora darà a Sauro l’importo necessario. Se, al contrario, il capocirco s’è svegliato col piede sbagliato o ritiene la tuta della Lotto non in conformità con l’immagine esteriore del circo e dei suoi componenti, allora Sauro non potrà far altro che attaccarsi al cazzo.
Arriva poi il turno dell'intervista a Patata, una simpatica scimmietta in Tshirt e cappellino a strisce. A gesti fa capire che il capocirco è un bastardo sfruttatore, ma che si è già iscritta i sindacati delle scimmiette per far valere le proprie ragioni. Da allora il capocirco s’è dato una regolata. Dal suo muso si comprende anche che s’è rotta ben bene i coglioni di donare emozioni che tengono grandi e piccini con il fiato sospeso, ma c’è crisi e allora va bene così. Anche perché con la terza media, per giunta presa dal maestro del circo, dove cazzo vai al giorno d’oggi? Insomma, dall’intervista capisco che la vita da circo va fatta per passione, questa è la parola d'ordine che è stata usata da tutti gli artisti, compresa la donna barbuta e dal funambolo Citrigno. L’intervento si conclude con una piccola quanto preziosa anticipazione del capocirco. A dicembre contano di far entrare nello staff anche Aleandro Baldi, per fargli fare un numero sul trapezio sulle note di “Non amarmi”.
Certo sappiamo che nella vita del circo non mancano i lati negativi: gli spostamenti col maltempo, la puzza di merda, il fango quando si deve montare l'immensa struttura. Ma in fondo nessuno di loro penso cambierebbe mai la propria vita con quella che noi definiamo normale. Cazzacci loro, Zio Fa.

lunedì 26 ottobre 2009


Vi siete mai travestiti da fantasmino casper per spaventare il vostro vicino di casa? I vostri famigliari vi hanno mai associato ai drogati, mafiosi, ciellini, papponi, recchiuni, spacciatori, geometri pelati, insomma alla feccia della società con la quale nessuno mai vorrebbe entrare in contatto? Avete mai avuto fidanzate hippy, lesbiche, obese bidelle o fotomodelle troie? Qualcuno di voi è mai stato sorpreso dagli amici in un locale gay in provincia di Bologna a pomiciare con un bel motociclista villoso?
Insomma… vi siete mai trovati ad esser parte delle minoranze della società anziché delle maggioranze?
Penso proprio di no. Perché la maggior parte della gente non sa cosa vuol dire esser considerati pari alla feccia. Io al contrario lo so bene, perché faccio parte della minoranza repellente. Voi, al contrario, è probabile che non sappiate un bel cazzo.
Certo, la figa è importante, direte voi. Ne sono convinto anch’io, ma non avete mai pensato che magari il collega che vi siede a fianco preferisce di gran lunga suonare un bel flauto di carne che pasteggiare con una bella prugna succosa? E’ solo questione di punti di vista. A Marrazzo piacciono i travestiti. A Marrazzo piace la donna col cazzo. Buon per lui, purchè non ci vada con l’auto blu (in merito alla quale anche io pago manutenzione e benzina), col rischio di farsi sgamare dal primo carabiniere in cerca di facili guadagni. Allora sei picio, dico io.

venerdì 23 ottobre 2009

Gli sfigati sono quelli che pensano che un ragazzo che decide di mantenere la sua verginità fino al matrimonio è uno sfigato.
Perché, e a torto, nella nostra era si fa sesso come mangiare caramelle. Chi ha mai visto uno che è arrivato al matrimonio senza averne mai assaggiata una?

giovedì 22 ottobre 2009

Stanotte ho avuto un sonno molto travagliato, fatto di incubi e immagini raccapriccianti. Ricordo in particolare uno spaccato di sogno, molto breve ma intenso.
Ero in macchina, se non ricordo male un catorcio di panda marrone. Fuori pioveva. Alla guida c'era un professore dell’Università degli Studi, Dipartimento di Economia Aziendale. A fianco a lui sedeva un tizio che si faceva chiamare "Il Signo".
Io sedevo dietro. Il professore smadonnava come un alpino sul fatto che in questa città di merda gli avessero fottuto, nel giro di 1 anno e mezzo, ben due auto nello stesso controviale.
Viaggiavamo per le strade cittadine illuminate dai lampioni, chiacchierando tranquillamente di politica. Ma di politica moderna, intesa come cazzo ne so, sparare minchiate a caso ed essere eletti per farsi gli affaracci propri, per compensare con il potere il fatto di avere l'uccello piccolo. O per battere il record di scopate in apnea con un dito in culo, ma questo è un altro problema.
Insomma.. mentre si parlava di politica, il Signo interrompeva con una domanda inquitante. “Quali sono i migliori tessuti da indossare per farsi palpeggiare in metropolitana?”, chiedeva al Prof. Il Prof allora diventava scuro in volto poi,all'improvviso, la macchina si fermava e quest'ultimo saltava addosso al Signo come un maiale assetato di coccole...
Io non reagivo. Il mio stato d'animo in quel momento era di assoluta indifferenza, ma sentivo dentro un malessere enorme. La macchina poi ripartiva, e io sempre zitto, immerso nel mio malessere. In più vedevo che il Signo apprezzava la foga del Professore maiale. Poi, proprio perché pomiciavano duramente, il professore perdeva il controllo della Panda che si schiantava contro un platano di corso Vittorio. In quell'istante mi son svegliato in un bagno di sudore rancido.

Oggi che sono sveglio provo ancora questo senso di malessere per il sogno fatto. Mi sento in imbarazzo, e il solo pensiero mi mette ribrezzo.

Insomma, non per fare la morale da 2 soldi, ma vorrei che qualcuno me lo interpretasse. Così, per cercare di capirne il significato. Non tanto il fatto di aver sognato un Professore gaio,quanto il mio stato d'animo nel sogno. Ovvero l'indifferenza verso l’amore inteso come sentimento nudo e crudo.


mercoledì 21 ottobre 2009

Mi sto guadagnando l'Inferno. Almeno quello dantesco, a giudicar dalle categorie elencate dal Poeta. Finirò i compagnia di Sodomiti e Gomorriti. Conoscete tutti la storia di Sodoma e Gomorra?
Tanto tempo fa esistevano due città di nome Sodoma e Gomorra. Le abitudini sessuali di questi due agglomerati, che erano da ricondurre principalmente all'inculata di gruppo, fecero incazzare il Buon Dio che pensò bene di distruggerle. L'atto sessuale avvenuto per via anale è contro natura perchè contro la procreazione, quindi secondo la Bibbia inculare è peccato. Le sacre scritture riportano che si misero in salvo solo Lot e la sua prole, nipoti di Abramo. La moglie di Lot, che si era voltata indietro a guardare due che si inculavano, divenne una statua di sale. Gli altri finirono tutti all'inferno!






A pensarci bene forse è meglio così. Nel senso che tutto sommato è forse meglio finire all'Inferno che in Paradiso.
In Paradiso son tutti buoni e moralmente integerrimi. Probabilmente ci troverei la Signora Fletcher, la nonnina dell'Ace Gentile, Suor Germana e Provolino. Al contrario all'Inferno ci finisce la feccia, ovvero la maggior parte delle troie, degli spacciatori, dei contrabbandieri. All'inferno c'è la droga, il sesso, l'alcool e tutto il resto.
Secondo Dante l'Inferno è diviso in 9 cerchi. Prima però c'è l'Antinferno, in cui vi sono le anime di coloro che in vita non si distinsero né per il bene, né per il male, gli ignavi come D'Alema, che nemmeno l'Inferno vuole accettare.
VI sono poi diverse sezioni, chiamate "cerchi", che rappresentano invece i peccati morali: lusssuria,gola,avarizia,accidia,ira,invidia e superbia.
Fra questi ricordiamo il VI Cerchio che ospita gli eretici, mentre il VII Cerchio, in cui risiedono i violenti, si suddivide in 3 "Gironi". Nel terzo girone vi sono i violenti contro Dio e contro Natura (bestemmiatori, sodomiti e usurai, quindi la maggior parte dei veneti, dei corleonesi e dei buliciu).
L'VIII Cerchio, che è il più grande, contiene i fraudolenti, cioè coloro che peccarono di malizia, rivolgendo l'intelligenza (dono divino) verso il male e diventando così simili al demonio stesso. Tali anime punite sono i seduttori, Rossano Rubicondi,gli adulatori, Don Gelmini, gli scaricatori di film porno dalla rete, gli indovini, il meterologo Giuliacci Senior, i barattieri, i napuli che vendono le sigarette di contrabbando, gli ipocriti, i maiali laidi, i ladri, i consiglieri comunali, i seminatori di scandali (tra cui Maometto e Berluscamerda), i falsatori di metalli, Moana e i terroni. Da ciò deduciamo che, oltre a categorie varie di dubbia moralità, vi sono anche i diversamente sessuali, ovvero i gay e buona parte delle persone che ci stanno accanto.
Questo per dirvi che anche voi, brutti bastardi, finirete all'Inferno con me!!!
Mi congedo quindi lasciandovi con un detto veneto.
""Se tuti i recion gavesse nel cul un lampion... Ziocan che iluminasiòn!""

giovedì 15 ottobre 2009

A Natale la mamma fa sempre il tacchino. Un’imitazione demmerda.
TEST - scopri se sei razzista o tollerante

Dai una risposta alle domande sottostanti. Se al termine del test avrai un predominanza di risposte 1, allora signfica che sei tollerante. Se avrai maggioranza di risposte 2 allora vuol dire che sei razzista. Insomma, scopri se sei un brav'uomo oppure una merda secca.

A) Tua figlia 18enne torna a casa per presentarti il suo nuovo boy che di nome fa Mustafà. Come reagisci?
Risposta 1 “Oh cielo che bello mi ha portato a casa un ragazzo musulmano. Potrebbe esser l’occasione per approfondire meglio le usanze di una cultura differente dalla nostra!”.
Risposta 2 “ Ma Diolaser, proprio a me doveva capitare la figlia che mi porta a casa un negro? Brutti eiaculatori arabi, come minimo le attaccherà la lue! Almeno mi avesse portato un terun di Isernia…alla fine l'avrei perdonata....ma il negher no, eh?!?”

B) Sei al concerto di Renato Zero, sei preso dalla foga del momento e stai cantando a squarciagola assieme agli altri sorcini “I migliori anni della nostra vita” Improvvisamente ti si piazza davanti un tizio con la fidanzata sulle spalle e nello stesso istante arriva uno alto 1 metro che ti vuol vendere le mantelline antipioggia. Che fai?
Risposta 1 “Scusi signore, potrebbe per cortesia spostarsi leggermente sulla sua destra, per cortesia? E lei, signore delle mantelline, la mantellina non gliela compro perché siamo in un palazzetto al coperto, però ci tengo a premiare la sua voglia di lavorare, dote molto rara coi tempi che corrono. Ecco, la prego, accetti questi 10 €. E non mi ringrazi! …i migliori anni della nooooostra vita…Vai Renatoneeee!!!!!!!”
Risposta 2 “Sei gnappa? Stracazzacci tua. Arrivi prima e stai davanti, ma non togli la visuale ad almeno 100 persone dietro! Ora mi stacco dalla suola la merda di cane che ho pestato nel parcheggio, la mescolo con avanzi di cibo raccolti a terra che si amalgami bene, e te la tiro sulla schiena.
E tu! Brutto napuli del cazzo! Cazzo mi vendi le mantelline che siamo al chiuso? Lasciami ascoltare Renato e non cominciare con “"..eh ma chillo fuori chiove, accattate a mantellina j' teng famm', c'è la famm' a nappule, dai chiscta è l'arte d'arrangiarse, accattate l'arte d'arrangiarse.."

C) L’On. Borghezio, intervistato da rete 7 Pavia, afferma convinto“Basta con questi nomadi che agiscono senza regole all’interno della nostra società! Invito tutti i cittadini padani a scendere in strada con le spade per ucciderli tutti! W Bormio. Vaffanculo a Tripoli!. Siete peggio voi di quelli di Favignana!”. Tua madre, a queste parole, reagisce con “Ti piace il coniglio? E’ quello che ci ha dato domenica scorsa la Zia Erminia! Lei, che in campagna a Garlasco li fa crescere senza mangimi strani..”. Cosa rispondi alla mamma?
Risposta 1 “Basta con questi nomadi, veramente! E poi cazzo, sarà vero che da quando non c’è più Augusto, “Io vagabondo” cantata dal nuovo frontman non è più la stessa canzone...però le spade mi sembrano un tantino esagerate...”
Risposta 2 “Borghezio sarà un cazzone ma è proprio vero. Scendiamo in strada, ma anziché le spade porto i cannoni e li tiro giù tutti! ....quei rom quadrupedi che saltano dalle finestre! Sporchi, laidi, farabutti, scansafatiche e contrari a ogni integrazione! A proposito, Ludmila per favore ho appena scorreggiato sgommandomi le mutande. Per cortesia potresti lavarmele a mano che ci tengo? Grazie!"

mercoledì 14 ottobre 2009

Sono a lavoro, seduto su una scomoda sedia. La scoliosi è in agguato. Una sedia con le rotelle tutte impolverate, in pieno stile anni’90, dal tessuto blu royal tutto traforato. Ci sono delle chiazze di sudore, ma non sono mie. Io non sudo dal culo, ci cago e basta. Avrà almeno quindici anni, ‘sta cazzo di sedia. E negli anni ’90 all’estero imperversavano quei maledetti lerci dei Guns, Freddie Mercury tirava le cuoia dopo una vita ai massimi livelli e sulle passerelle d’alta moda sfilavano Claudia Shiffer e Naomi Campbell. Ecco, proprio mentre un tizio biondo di nome Kurt scriveva tracce indelebili nella storia della musica e nella vita di milioni di giovani, qui in Italia, in qualche cazzo di fabbrichetta brianzola, qualche picio similZampetti stava fabbricando ‘ste sedie della minchia.

Magari, dopo intere giornate trascorse a costruire queste amenità, l’imprenditore brianzolo anni’90 se ne tornava a casa tutto felice a bordo della sua Croma a guardare il karaoke con un Fiorello in versione tarrone-con-la-coda. Ma questo ora poco importa. Già, poco importa perché ora vorrei essere altrove. Vorrei poltrire in una camera d’albergo. Ma non un albergo tipo Holiday Inn o simili rifugi borghesi. Un albergo bello rancido, di quelli con le lenzuola macchiate di giallo, che non sai bene che cos’è ma che lo immagini. Vorrei sdraiarmi sopra un divano lercio. Di fronte a me solo la tv con le vecchie puntate de “Il pranzo è servito” di Corrado, la cui sigla fischiettata è rimasta nella mente di tanti. Ogni tanto una capatina in bagno, a orinare piscio misto a Jack Daniel’s, fumando sigarette fatte a mano.Guardare fuori da una finestra e sentire la mancanza di un fratello gemello a cui dare la colpa di tutto. E pensare semplicemente che no, non è il giorno giusto.
"Se c'è qualcosa di speciale passerà di qui. Prima o poi."

Cantava così qualche anno fa un bel romagnolo dalla voce sporca ma decisa. Come cantante ora vale quanto il libro di barzellette su Totti, però...
...cazzo quanto è vero...

lunedì 12 ottobre 2009

Son pieno di moccio verde.

Penso d'essermi preso un bel raffreddore e 'sto vento del cazzo certo non aiuta.
I sentimenti indeboliscono l'uomo. Anche se è un'affermazione romanticamente scorretta io la condivido: i sentimenti non fanno altro che vincolare l'uomo.
Già, perchè nella vita non ci sono certezze, e allora devi fare affidamento sul tuo cuore, che non dovrebbe tradirti mai. Spesso, l'unica cosa che vorrei è prendermi una bella rivincita su chi continua a considerarmi un "diversamente figo". In fin dei conti anche Sloth, dopo aver perso mille battaglie, si è trasformato in Super Sloth.

Ha picchiato i fratelli cattivi, buttato la mamma stronza giù dal veliero ed infine ha potuto possedere sessualmente il bambino cicciotto del gruppo per il resto dei suoi giorni. Ma quello era un film e al contrario la vita reale difficilmente ti riserva simili sorprese.

Io ad esempio ho avuto uno sviluppo sessuale tardivo. Le tette mi sono cominciate a crescere solo a 29 anni, lo stesso i fianchi e i peli. Le mie amiche, che a partire dai 14 anni facevano incetta di uomini, ora sono rotondette o imbruttite. Io invece ho un fisico sportivo, dinamico e slanciato: mentre le altre sgambettavano sui tacchi, io mi sono sempre allenato nello sport (bici, pallanuoto, arti marziali, atletica, calcio, basket). Quindi spiegatemi voi, brutti stronzoni con 2 kg di pelo sullo stomaco, che cazzo ho in meno di voi!

venerdì 9 ottobre 2009

25 anni fa avevo circa 5 anni ed ero rinchiuso in una scuola di suore, emarginato in tutti i sensi.
Dopo la quarta elementare comunicai alla direttrice, Madame Francesca, che avrei cambiato scuola. Di fronte ai miei genitori disse una frase che non capii, alla quale non credetti e che ancora oggi mi suona aliena:
“Perdendo te la Chiesa perde una grande persona”
Non l’ho mai più incontrata. Avrei voluto chiederle se era una frase di circostanza che diceva a tutti o se lo pensava veramente. E se sì, perché non me l’aveva mai detta prima. Devo ammettere che mi sembrava sincera e aveva gli occhi lucidi. Mi disse anche che con i soldi della mia quota dell’anno precedente si era comprata un computer nuovo grazie al quale prometteva di fare cose eccezionali e che avrebbe voluto ritagliarsi una parte nel mondo dello spettacolo, magari iniziando a fare la DJ al Roxy Bar.
Avere culo significa avere una fortuna esagerata. Quest’espressione,certo curiosa, ha senz'altro a che vedere con l'abitudine di toccare il culo ai propri amici per augurarsi la buona sorte. Corrisponde al carezzare la schiena del gobbo. Probabilmente l'origine e' da ricercarsi nel fatto che i bei giovani dal culo appetitoso venivano molto richiesti dai romani di una volta che, per poterli penetrare sessualmente, li ricoprivano di regali. Così avere un bel culo, per un ragazzo, era indizio di una vita piu' facile, piu' fortunata dei propri coetanei. Che i giovani fossero piuttosto ricercati da adulti non necessariamente omosessuali (un po' com'era avvenuto nell'Antica Grecia), e' dimostrato anche dal noto proverbio romano: "carne de maschietto, carne de capretto"!

mercoledì 7 ottobre 2009

Oggi tutto o quasi mi sta sul cazzo.
Mi sta sul cazzo chi mi vede e non mi saluta. Mi sta sul cazzo chi fa finta di non vedermi per non salutarmi.
Mi sta sul cazzo chi si sente superiore.
Mi sta sul cazzo chi cerca di aiutare ma non si fa aiutare. Mi sta sul cazzo chi si prende prima il dito poi il braccio.
Mi stanno sul cazzo i giovani maleducati. Mi stanno sul cazzo i vecchi malvissuti.
Mi stanno sul cazzo tutti quelli che cercano di emergere per farsi i fighi. Mi sto sul cazzo anch'io quando voglio apparire, ma me ne accorgo sempre troppo tardi.
Mi stanno sul cazzo le donne, che a volte sclerano e non capisco perché.
Mi stanno sul cazzo la banalità. Mi sta sul cazzo chi rompe il cazzo.
La maggior parte delle volte in cui parlo mi sto sul cazzo. Ho una voce che mi sta sul cazzo.
Mi stanno sul cazzo quelli che postano su facebook le foto in costume pensando di avere un bel fisico.
Mi sta sul cazzo chi va sul viale a puttane. Mi sta ancor più sul cazzo se ci va con la Multipla e i seggiolini dei bambini sul sedile di dietro.
Mi sta sul cazzo chi si chiama Gaetano e si fa chiamare Tano. Ma che cazzo di nome è Tano?
Mi sta sul cazzo chi si esalta per le cazzate. Mi sta sul cazzo chi è convinto di essere colto.
Mi sta sul cazzo chi tromba per interessi. Mi sta sul cazzo una tizia di nome Daniela che mentre era fidanzata con un mio amico si trombava il capo 50enne sposato con figli.
Mi sta sul cazzo chi quando va a lavorare pensa che grazie al suo intervento il mondo è stato salvato.
Mi sta sul cazzo Enrico Papi. Quando aveva il ciuffo biondo e faceva il paparazzo non mi stava sul cazzo. Non lo consideravo neanche un essere vivente.

Mi sta sul cazzo topo Gigio da quando è diventato testimonial per la campagna di prevenzione dell’influenza suina. Un topo che ti dice di non prendere l’influenza dei maiali. Che cazzo c’entra? Non potevano farla fare ai 3 porcellini? O al limite a qualche consolidata maiala tipo la Ventura?
Mi stanno sul cazzo la Pellegrini e Alberto Stasi.
Mi sta sul cazzo il ministro Tremonti con quella voce da checca che sembra gli abbiano appena mozzato l’uccello.
Mi sta sul cazzo la Kinder perché dice di conoscere i miei ragazzi da una vita. Che cazzo ne sa la Kinder di dove abitano, vanno a scuola, delle compagnie che frequentano i miei figli?
Mi sta sul cazzo Bruno Vespa perché è un servo della gleba come Fede.
Mi sta sul cazzo Arianna.
Mi stanno sul cazzo gli Amici di Maria e tutta la strafottutissima famiglia Costanzo.
Mi sta sul cazzo chi legge Focus e dieci minuti dopo tenta di darsi un tono vomitando nozioni di fisica a casaccio.
Mi sta sul cazzo chi è sempre sospettoso. Mi sta sul cazzo chi non si accontenta.
Mi sta sul cazzo chi non fa nulla tutto il giorno e critica.
Mi stanno sul cazzo quelli che quando parli ti correggono.
Mi sta sul cazzo chi mi tratta come un deficiente. Ultimamente molte persone mi stanno sul cazzo.
Mi sta sul cazzo chi cerca di mettermi in mezzo quando non me ne frega un cazzo.
Mi sta sul cazzo chi dice che i toscani sono simpatici solo perchè parlano toscano.
Mi sta sul cazzo chi va in tv a fare l’opinionista di calcio e si vede lontano un miglio che non ha mai fatto sport in vita sua.
Mi sta sul cazzo vestirmi in giacca e cravatta. Sto scomodo e mi fanno male i piedi.
Mi sta sul cazzo chi quando chiami risponde dicendoti "Non posso parlare!" e butta giù. Ma che cazzo rispondi a fare?
Mi stanno sul cazzo queste giornate che la mattina s’esce col giumbotto e i pomeriggio si sta in t shirt.
Oggi sono di cattivo umore. Mi sto ampiamente sul cazzo.

martedì 6 ottobre 2009

Vista la verve artistica, chiaramente ereditata dal padre, di Leolino Bongiorno, la Infostrada ha deciso di girare un nuovo spot utilizzando come testimonial proprio il giovane rampollo del presentatore scomparso

Ecco in anteprima per voi, cari amici, la nuova campagna pubblicitaria realizzata pochi giorni fa.

Fingiamo per un attimo che io sia un politico. Un politico molto importante, della maggioranza.
La mattina mi sveglio alle 6.15. La media giornaliera degli appuntamenti è di 15-20, di norma 20minuti per ciascuno. Le telefonate, tra un appuntamento e l’altro, sono una cinquantina. Pranzo e cena sono invariabilmente riunioni di lavoro.
Nessuna vera dieta, se non l’abitudine a un menu semplice e poco calorico. Acidità di stomaco costante. Ai pasti è buona norma deglutire anche un paio di Viagra. La pillola blu presa durante i pasti è più digeribile. E poi senza sarei un uomo sessualmente indifferente, con i miei 73 anni suonati. Invece lei mi aiuta a sentirmi ancora vigoroso.
Si cambia programma, naturalmente, se sono chiamato a interventi pubblici o trasmissioni televisive. Niente Viagra in quei giorni.
Dopo la riunione per la cena, appena possibile, lavoro alla scrivania per studiare, stilare dichiarazioni, correggere interviste, preparare gli interventi del giorno dopo. Insomma, devo coordinare il mio staff di servi. Così per sei giorni alla settimana.
Due volte la settimana in pausa pranzo vado a fare gli esercizi di ginnastica posturale perché ho una gobba peggio della scimmietta di Oler Togni. Spero con l’allungamento di recuperare 4-5 cm, ma sono l’unico ad esserne convinto.
Ho uno stuolo di gente che lavora attorno a me. Si fanno chiamare staff, per me sono solo dei servi della gleba. Fanno i miei stessi orari di merda, ma guadagnano 1.000 euro a mese. Chissà perchè lo fanno per così poco. Forse perchè sono orgogliosi di lavorare al mio fianco.
Ho una famiglia. Moglie che non vedo e trombo da 10 anni, figli e nipoti. Questa vita e questo lavoro mi fanno stare troppo spesso lontano da loro. Quando stiamo insieme cerco di non far pesare le mie preoccupazioni e i miei problemi. Cerco di seguire l’esempio di mio padre, che anche nei momenti difficili del suo lavoro lasciava fuori dalla porta le negatività e con il suo arrivo riempiva la casa di serenità e di sole. Proprio pensando a lui ho insegnato ai miei collaboratori ad avere sempre “il sole in tasca” e a regalarlo a tutti, a casa, in ufficio, nel lavoro.
Vado a fare la cacca due volte al giorno. Nonostante gestisca con sregolatezza i pasti i mio intestino è un orologio al quarzo. Ma mentre faccio la cacca non mi metto a leggere gli ingredienti del sapone come tutti voi poveracci. Mi collego via Blackberry alla casella di posta sbrigando un paio di faccende.
Il sabato è un giorno lavorativo come gli altri. La domenica vorrei anche farmi due righe di cazzi miei, tipo andare al laghetto artificiale a pescare trote salmonate tutto il giorno. Ma in genere c’è l’inaugurazione di qualche fottuta scuola comunale o la parata per qualche patriota morto cent’anni fa.
Ormai non sento nemmeno più la stanchezza. Non dormirei neanche più , non fosse che mi verrebbero due occhiaie di 30 cm di diametro.
E poi non rido da 20 anni almeno, però sono felice perché ho tanti soldi. Domani dovrei andare all’udienza per quel processo di tentata corruzione che risale a 6 anni fa. Speriamo vada bene.
Vado a nanna alle 2.30, dopo aver letto i quotidiani, che mi arrivano intorno all’una e mezzo. Buonanotte a tutti.

lunedì 5 ottobre 2009

I mostraculi. I mostraculi, come li intendiamo oggi, sono la forma di comunicazione artistica più fruibile che ci sia per via del supporto - i culi, appunto - solitamente alla portata di tutti . Tale tecnica artistica, nata in Messico alla fine degli anni Sessanta, nel nostro paese ha avuto il suo apice negli anni Ottanta, grazie al supporto di interpretazioni cinematografiche di grandi artisti quali Jerry Calà, Massimo Boldi e soprattutto Alvaro Vitali. Sin dall’origine la tecnica del mostraculo ha dato voce al disagio metropolitano, assurgendo a simbolo di evasione dal mondo periferico in cui il malessere era confinato, imprimendo un forte segnale identificativo dell’autore.



Il dibattito da sempre gira attorno alla fatidica domanda: il mostraculo è da considerarsi espressione artistica o atto di maleducazione associata a una certa devianza sessuale? Ovviamente l’argomento è molto complesso e variegato. Soprattutto perché esistono molteplici varietà di culi. Pelosi, rinsecchiti, cicciotti, irsuti, cellulitosi, canuti e chi più ne ha più ne metta. Se da un lato si assiste, in taluni casi, a manifestazioni degradanti e anche offensive (il classico mostraculo dal finestrino della macchina in corsa, ad esempio), d’altro canto a volte ci si trova davanti ad autentiche ricerche stilistiche accompagnate da una consapevolezza del messaggio che ne determinano un’opera d’arte.
Il lato affascinante, in questi casi, consiste nel percepire una forma d’arte che non conosce mediatori e che arriva dritta allo spettatore senza alcuna finalità commerciabile e dunque libera dalle leggi di mercato.



I significati dei gesti cambiano con il mutamento delle condizioni socio-culturali, questo lo sappiamo, ma e se il mostraculo non comunica più una trasgressione come al principio della sua storia , forse la sua nuova funzione mira ad elevarsi a surrogato della notorietà tramite la pubblicazione delle proprie opere d’arte in rete, su blog e siti specifici. Insomma, un vero e proprio logo di riconoscimento che consente di emergere dallo squallido anonimato delle periferie metropolitane.
Forse non tutti sanno che Calippo Filaro, principe del mostraculo degli anni Novanta ed ora purtroppo morto di sifilide, eseguì almeno tre opere d’arte in quel di Torino. Fra queste ne ricordiamo una nel parcheggio di Torino Esposizioni e l’altra alla fermata del 17 sbarrato di Corso Sebastopoli. Entrambe le opere furono subito condannate dall’amministrazione comunale, per poi esser valorizzate massimamente, come spesso capita, dopo la morte dell’autore. Lo stesso artista, la cui opera è stata evidentemente incompresa (almeno in Italia), era solito dire ai suoi amici: “L’arte non deve essere un gesto elitario riservato all’apprezzamento di pochi eletti. L’arte deve essere per tutti. Per questo sono disposto a fare il mostraculo dovunque, a costo di beccarmi una querela verbale e a costo di finire a forum con Bruno Sacchi magro”.
Il concetto è tuttora validissimo, basta trovare dei culi disposti a manifestare contro il bigotto stato attuale dell’arte.


sabato 3 ottobre 2009

Oggi è sabato. E 'sti cazzi, dirà qualcuno. Ma oggi non è un sabato come tanti, per chi non se ne fosse ancora accorto.
Vi spiego. Devo parlarvi di quest'uomo,



Anzi no, devo fare la cacca!
Mi spiace ma devo scappare di corsa in bagno prima che le mie mutande si riempiano di oscuro liquame fetido.
Vorrei anche fare un festino a casa mia, ma di questo vi racconterò in seguito... non ce la faccio più!

Buon weekend a tutti

venerdì 2 ottobre 2009

L'Italia sta andando a rotoli. Cazzo è proprio vero.

Ieri sera ho visto la fine di Annozero. Meno male che Santoro ha cambiato tinta di capelli. S'è parlato molto di escort, ovvero di zoccole, e poco di politica. Niente di nuovo da segnalare, insomma. A parte che anche questa settimana Travaglio ha perso 10Kg.

Santoro però tutto sommato mi piace, nonostante sia il classico comunista moderno senza palle. Almeno una volta i comunisti mangiavano i bambini, ora il più ribelle è quello che in trasmissione parla di squallido zoccolame. Gli altri "compagni" moderni invece si limitano a buttar pietre e nascondere mani.

Detto questo, negli ultimi mesi ne abbiamo viste di tuti i colori. El Pais ha pubblicato foto piene di schifezze con minorenni, veline, mignazze, cazzi duri e mollicci e Presidenti marpioni. Un furfante bastardo nano pelato dice però che non ha mai dovuto dare soldi a una meretrice. Grazie al cazzo, direte voi. Le meretrici mica le ha pagate con i suoi soldi, ma gliele ha pagate il galoppino di turno con i soldi degli italiani. Cazzo!

Io, da buon eretico, son convinto che noi italiani siamo un bel popolo di iloti di merda. E come gli iloti siamo schiavi. Ma schiavi della munnezza. E la munnezza puzza. E la puzza prima o poi torna a farsi sentire. Quindi vaffanculo a tutti, vecchi del cazzo. Dal Berlusca a Rumeno Prodi. Fate tanto i fighi al governo tanto fra 2 o 3 anni sarete muerti. Per cui non ve ne frega un beneamato pipino se lascerete all'Italia un'eredità demmerda.


Infine mi rivolgo a voi, brutti stronzi tarroni che affermate di non aver votato Berlusconi ma che in realtà sappiamo benissimo tutti che l'avete votato:

Dato che siete convinti che sia una brava persona, perchè non mandate a Villa Certosa anche vostra moglie, sorella, figlia assieme alla nonna-basta-che-respiri? Continuate pure a credere a questo coglione, così l’Italia diventerà un Paese di puttanelle e avremo tanto turismo come la Thailandia!




Due mignazze di Villa Certosa un istante prima di passare sotto le grinfie del Premier

giovedì 1 ottobre 2009

Vascolino, sappiamo tutti quanto tu sia cattivo. Sappiamo che sei un fottuto rocker, drogato e lercio a punto giusto. Conduci una vita spericolata e ti piace il wiskey... Sappiamo anche che una volta ti vendevi come un lurido drogato e che col passare degli anni la tua musica s'è lentamente trasformata in squallido bitume.

Quello che non mi spiego è come mai adesso che scrivi cagate sei un dio. Ma prima , quando scrivevi qualcosa di interessante, eri solo un coglionazzo alcolizzato. Ai tempi delle medie i miei genitori mi proibivano di ascoltare la tua musica perchè eri un buchino. Io, un timido bambino con gli occhialoni che sembrava il figlio di Gad Lerner, non potevo ascoltare un relitto umano come te.

Però, caro Vasco.... CAZZO!! ....la cover di Creep è veramente troppoooooooooooo..... Vaffanculo, vecchio rimbambito!

PS non potevi morire d'overdose 15 anni fa?

Mi è stato chiesto di far spazio sul blog alla richiesta di aiuto di una persona in difficoltà.

Attenzione Attenzione. Quest’uomo è in pericolo.



Si tratta di un contadino di S. Menaio (FG). Pare si tratti dell’ennesimo gioco erotico finito male. Sta di fatto che accidentalmente un trudino a forma di foca gli è finito proprio lì. Non riesce ad espellerlo tramite l’urina. Ha anche provato a toglierlo di prepotenza con l’aiuto dell’aspirabriciole Back and Decker, ma nisba. Non è una cazzata, ve lo giuro su Gigi D’Alessio. Ora il poveretto, in preda a dolori lancinanti, non ha nemmeno più la forza di lottare. Pare che le sue ultime parole sia state “Berlusconi a noi della Puglia non ci dà fastidio. Anzi ci piace assai!”
C’è bisogno di una trasfusione urgente di muco intestinale.
Se interessati contattate la vostra Asl più vicina.
Grazie a tutti per la solidarietà
Mr. Maranzano

mercoledì 30 settembre 2009

Cari amici della San Gervasio, cari ragazzi dei gruppi giovanili,

In questi giorni, in una clinica privata in quel di Trieste, l'Onorevole Vladimir Luxuria s'è fatto tagliare l'uccello. A quanto pare tenere il creapopoli costretto fra i collant era diventato un peso ormai insostenibile.



Come sapete lo zio di Berra fa il portantino alla clinica dove è stato operato l'onorevole. Grazie a lui siamo riusciti a recuperare il prezioso arnese e a darlo alla mamma di Gianni Pacchiosa che l'ha messo sotto spirito.



Abbiamo quindi pensato di metterlo in palio alla pesca di beneficenza che organizzeremo per la festa di Santa Ivana. Sarà il primo premio. (Non me ne voglia la mamma di Gianca, per questa volta la sua super crostata alla fragole non sarà il primo ma il secondo premio). Gli altri premi saranno come sempre, oltre alle consuete leccornie preparate dalle mamme, dei bellissimi scubidou quadri a 4 colori fatti dalla nostra mitica Rachele.

Ne approfitto per ricordare, a chi non l'avesse ancora fatto, che i pornazzi che vi ha prestato Don Pier vanno resitutiti il prima possibile al sottoscritto o in alternativa al Signor Ciotola giù in portineria

Ciao Ciao a tutti

martedì 29 settembre 2009

Attenzione

Abbiamo perso le tracce di quest'uomo! Scriviamo dal campo della S. Gregorio a San Giacomo di Entraque (CN)

Siamo andati a trovare un apicoltore e mentre tornavamo, sul sentiero, è scomparso! Ora abbiamo paura che l'abbia violentato qualche lupo, che l'abbia morso una vipera...o che semplicemente abbia perso l'orientamento. Potrebbe aver avuto un calo di zuccheri!

Ecco l'ultima foto cha abbiamo di lui. Risale a due giorni fa, alla spaghettata per Santa Barbara. Una festa bellissima, con molti canti e tanta tanta aranciata!!




Chi ha avuto un animale domestico sa quanto dolore accompagna la loro perdita. Noi ci sentiamo così, senza il nostro cucciolotto amoroso da coccolare.

Prego chi sapesse qualcosa di informarci all'istante. Il cellulare di Padre Mauro è sempre acceso.

P.S. Noi tra due giorni ci leviamo dal cazzo, se lo trovate da giovedì in poi datelo in pasto ai randagi

vorrei raccontare una cosa. Una cosa che mi fa star male. Ho un amico, Pacchiosa Giovanni, che ha 30 anni come me. Siamo amici da molto tempo, ci conosciamo dai tempi dell'asilo dalle suore. Da quando indossavamo entrambi un fottuto grembiulino rosa. Gianni è’ un tipo brillante, colto. Pensate che già ai tempi del liceo aveva messo in pedi una vera e propria azienda finalizzata alla compravendita di giochi del computer piratati.
Qualche giorno fa sono andato a far merenda a casa sua. Gli ho chiesto di farmi controllare la posta dal suo pc. Per caso, guardando la cronologia, ho notato che oltre ai soliti siti, c'erano dei nomi con il "porn" al centro. Ho dedotto quindi che avesse visitato parecchi siti pornografici. Ho quindi cominciato a tremare. Perché non me l'aspettavo, anzi. Pensavo non fosse proprio il tipo da queste "cose”. So che non è avvezzo all'automasturbazione (non è sicuramente il tipo), quindi non riesco a farmene una ragione. Penso invece che se ama guardare queste “persone” nei loro momenti di intimità, possa poi diventare una persona cattiva che, (sia chiaro, non dico che uccide la gente) magari poi si pone dei pensieri distorti. E se vendendo una ragazza carina in strada o a lavoro pensa che le farebbe quello che vede in quei video? E se poi diventa un depravato di quelli che quando gli parli vedi al parola “sex” scritta sulla fronte? Un conto è navigare in internet alla scoperta del mondo femminile, un’altra è guardare queste porcherie. Che io sappia fra l’altro i suoi periodi “di magra” non hanno mai superato i 5/6 anni.
La sera nel letto non riesco a dormire perché sono troppo agitato. Per questo ho pensato di scrivere un post, sperando che qualcuno mi possa consigliare. Che faccio? Lo dico ai suoi genitori? Ne parlo con i professori? oppure tento di convincerlo a confessarsi? Domani mentre i miei saranno a lavoro passerò da Padre Giovannino per chiedergli un consiglio, ma adesso non so proprio cosa fare. Non so nemmeno se devo chiamare il 112 : i carabinieri potrebbero verificare che non si tratti di siti pederasti.
Ripeto che è un bravo ragazzo e non voglio che diventi un depravato che va in giro a impadronirsi con la forza delle donne. Se penso che fino a pochi anni fa andavamo sempre in giro con i Papaboys a portare avanti con rispetto e orgoglio il nome della nostra comunità parrocchiale….
Ieri al corso di chitarra per noi animatori le ragazze mi hanno calmato un po’, però io….. io sono suo amico e ho il dovere di salvarlo dalla visione questi atti demoniaci. Sì, cazzo, sono demoniaci perché non solo sono compiuti da persone non sposate, ma spesso, pensate, che addiritura nemmen si amano. Devo aiutarlo.

ps non scrivete cretinate o commenti fuori luogo, non è il caso.

Domandone

Perché c'è chi perde i capelli ma non c'è nessuno che li vince?

lunedì 28 settembre 2009

In questi giorni mi sto concentrando sulla religione.
Ho studiato dalle suore prima e dai preti poi, conservando tuttora dei ricordi veramente unici.
In primis il fatto che mi son preso più botte dai preti che da Tyson se mi avesse sorpeso a trombargli di prepotenza la mamma e la sorellina di 12 anni assieme nel suo letto.
In secundis il fatto che molti dei miei traumi psichici risalgono al periodo adolescenziale, quindi proprio agli anni della mia educazione di tipo cattolico.
Una volta credevo che l'azione cattolica fosse un misticanza di santi e martiri di varia natura. Crescendo ho però imparato che le persone che si dichiarano cattoliche lo fanno principalmente per tre scopi:
1) Trombarsi il maggior numero di donne facendo leva sull'apparente aspetto da bravo ragazzo
2) Ottenere vantaggi di vario genere
3) Imparare a suonare la chitarra gratis (per poi avere almeno una chance di trombare al falò di ferragosto)

NB lo scopo n° 1 è quello che probabilmente spinge alcuni coglionazzi della classe politica coma Casini o Mastella a professarsi cattolici



Uno dei ricordi che maggiormente mi è rimasto impresso è il momento della confessione.
Premesso che non vado a confessarmi dal 79 a.c. e che quindi nel frattempo ne ho combinate di cotte e di crude, ho ancora ben nitido in mente il ricordo dell'alito del prete. Non sto parlando di un prete in particolare, ma di tutti quelli che mi hanno confessato negli anni. Se ci ripenso mi vengono i conati di vomito. Mi rivedo, in ginocchio sul confessionale a dichiarare l'ultima pugnetta, con il prete che, ascoltandomi sonnacchiso, mi assolve causandomi delle nausee gravidiche acute. Ricordo che, tornando in classe e rimuginado tra me e me, avevo molti pensieri ricorrenti fra cui:
"CAzzo la prossima volta che ci sono le confessioni non devo fare colazione sennò gli sbocco addosso!"
"Esistono farmaci contro lo stomaco incazzato?"
"farà parte della penitenza?"
"Sarà mica quella spessa patina di tartaro a causare quest'odore putrido?"
"Venerdì prossimo chiamo i marines, oppure smonto il parabrezza del motorino e lo uso come scudo"
"Farà parte di un rituale religioso il fatto di inghiottire scarafoni morti prima di confessare?"
"una Hall Mentoliptus ogni tanto no, cazzo?!?!"
"già mi constringono a venire qua a parlare al prete dei cazzi miei, almeno si lavi 'sti cazzo di denti"
"Basta, cazzo! Cambia Tavernello!!"


Vedete amici, la vita a volte è una questione di alito. Tanti anni fa c'era un ragazzino che si chiamava Nicola, per gli amici Nicula. Eravamo compagni di classe alle medie; eravamo molto amici e ci divertivamo un mondo a spaccare l'arredamento scolastico e a pisciare sulle maniglie dei cessi. Niente di trascendentale, insomma. La famiglia era discretamente agiata e lui un bravo mariuolo, proprio come me.
Un giorno d'estate, avevamo 13 anni, Nicula era in vacanza.Mi arrivò una lettera di saluti dal mare. Tra le varie storielle stronze mi scrisse:
"Sai... ieri sera, per la prima volta ho baciato una ragazza. Si chiama Brunilde, è molto bella ma le puzza l'alito. Tipo Don Beppe.". Era estremamente euforico.
Finita l'estate tornò, ma dopo pochi mesi lasciò la scuola senza motivo. Capii qualche anno dopo che aveva dovuto barattare la bmx nuova di zecca con dei vestitini da neonato.
Ogni tanto penso ancora a Nicula. Proprio ieri, sgattando fra un po' di rumenta, ho trovato questa foto scattata a Les Combes: campo parrochiale estivo nel '92. Nicula è quello con la freccia. Ciao, Nicula